TARQUINIA – Da tempo le forze di polizia stavano investigando sulla nuova ondata di furti che aveva interessato l’agro tarquiniese e finalmente i carabinieri della Compagnia di Tuscania hanno dato una svolta alle indagini ed un volto ai malfattori responsabili di questa serie di reati. La quadratura del cerchio è avvenuta giovedì pomeriggio, quando la centrale operativa del Comando Compagnia di Tuscania è stata allertata della presenza di alcuni zingari notati mentre si aggiravano per le campagne di Tarquinia. Immediatamente, considerati i recenti furti posti in essere in danno dei casolari isolati, due pattuglie della locale stazione carabinieri supportate dalla Radiomobile di Tuscania, si sono recati sul posto ed hanno sorpreso, nei pressi di un’azienda agricola in località Pantano, due individui che, dopo aver smontato una grossa serra in ferro zincato si premuravano di caricarne i componenti, oltre 70 pali, a bordo di una macchina station wagon. Constatato il furto in flagranza di reato, i due sono stati immediatamente bloccati e tratti in arresto. Si tratta di un 38enne, di etnia rom, domiciliato a Tarquinia e di un 61enne, pensionato, residente a Tarquinia e conosciuto dai militari in quanto “a capo di una numerosa comunità romena” già fatta sgomberare nei mesi scorsi dalle fatiscenti abitazioni di via Fontana delle Rose, ed al centro, all’epoca, di tante polemiche per la loro presenza nei pressi dell’abitato di Tarquinia. Le indagini condotte dai militari di Tarquinia hanno permesso di sequestrare all’interno delle abitazioni in località S. Giorgio che gli stessi rom occupano insieme al pensionato arrestato, oltre all’autovettura utilizzata per commettere il furto anche altro materiale: arnesi atti allo scasso; numerosi attrezzi agricoli di provenienza furtiva; una grande quantità di indumenti usati già imballati e pronti per essere venduti in Romania, procurati presso le varie onlus no profit assistenziali e religiose. Nel corso dell’operazione, a seguito della perquisizione domiciliare dei tre caseggiati in uso alla comunità rom, si è appurato che le stesse abitazioni erano già state oggetto, a marzo del 2009, di un sequestro preventivo da parte degli stessi carabinieri, che avevano anche posto i relativi sigilli, in quanto realizzate senza alcuna autorizzazione ed in zona sottoposta a vincoli paesaggistici e ambientali. Il proprietario, un 57enne romano, che trae proventi illeciti dalla locazione delle unità immobiliari, è stato così nuovamente deferito in stato di libertà per violazione dei sigilli, omessa custodia giudiziale e inottemperanza all’ordinanza di demolizione, già emessa dal Comune di Tarquinia il 12 ottobre 2006, a seguito sempre di un precedente sequestro operato allora dalla polizia locale. Gli arrestati, dopo essere stati trattenuti nelle camere di sicurezza a Tuscania, sono stati condotti davanti al giudice di Civitavecchia che ha convalidato tutti i provvedimenti della polizia giudiziaria, rimettendo comunque in libertà i due individui, in attesa del processo che si terrà nei prossimi giorni. Continua incessante l’azione dei carabinieri della Compagnia di Tuscania tesa a dare concreta sicurezza al litorale maremmano. Si stanno inoltre facendo accertamenti per verificare se i colpi posti in essere dai malfattori possano aver interessato anche la zona di Capalbio dove di recente si sono verificati analoghi tipi di reato.
Cronaca
2 Novembre 2011
Tarquinia, presi i ladri di serre e attrezzi agricoli