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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Tarquinia salva. Per ora

    TARQUINIA – Per ora nessuna tendopoli a Tarquinia. Il sindaco Mauro Mazzola si dice soddisfatto: «Allo stato attuale nel territorio di Tarquinia non è previsto alcun tipo d’insediamento destinato ad ospitare immigrati del nord Africa – spiega – È quindi stata accantonata l’ipotesi di allestire una tendopoli con alcune centinaia di posti nell’ex campo di volo militare. Il comune manterrà comunque alta l’attenzione e invito la popolazione a fare altrettanto». «L’assicurazione – aggiunge il primo cittadino etrusco – mi è stata fornita direttamente dalle autorità che martedì hanno supervisionato nel porto di Civitavecchia alle operazioni di sbarco dalla motonave Clodia con 1040 immigrati tunisini, 680 dei quali alloggiati nell’ex caserma De Carolis (200 hanno proseguito il viaggio per navefino al porto di Livorno e altri 160 sono stati trasportati con dei pullman a Campobasso). In nome dell’amministrazione esprimo soddisfazione per l’importante risultato ottenuto». Mazzola in proposito rinnova «la disponibilità del comune a cooperare con tutte le istituzioni per un serio progetto di accoglienza che eviti la concentrazione di grandi gruppi in una sola zona». Tarquinia dunque salva, ma solo a metà. Non ospiterà alcuna tendopoli modello Manduria. Ma la città etrusca non dorme ancora sonni tranquilli ed ha paura. Del resto 680 tunisini si trovano chiusi nella vicina Civitavecchia, a soli pochi chilometri di distanza. Ad un soffio, passando sia per campi sia per mare. E le prime fughe di ieri dalla ex caserma De Carolis preoccupano non poco i tarquiniesi che rischiano di trovarsi i migranti nelle loro case e nei loro terreni. «La storia degli immigrati somiglia ad un copione già visto – commentano i cittadini – Tarquinia si oppone e dice no, poi però subisce le conseguenze delle scelte dei comuni vicini. È stato così per la centrale di Montalto e per quella di Civitavecchia e per ogni grande decisione le cui conseguenze di fatto riguardano un intero comprensorio». La città etrusca, almeno per ora, ha scampato il rischio tendopoli grazie alle ripetute minacce di “barricate e azioni forti al limite della legalità”, ma di fatto ha ancora una spina nel fianco e non si sente al sicuro. Sul possibile approdo di altri immigrati in zona, il sindaco Mauro Mazzola promette comunque di tenere alta la guardia e torna a chiedere chiarezza alle istituzioni competenti.