TARQUINIA – Si suole dire spesso che la provincia laziale si è mostrata sinora particolarmente avara per quel che riguarda le manifestazioni musicali di un certo livello e che, se si eccettua il festival barocco, rare sono le occasioni per poter fruire di un ascolto che sia gratificante anche sotto il profilo del’esecuzione. Ciò che sta accadendo a Tarquinia, grazie alla sensibilità di enti ed istituzioni locali che si sono fatti carico di parecchie iniziative culturali, dimostra esattamente il contrario. Sabato scorso, nella sala del Comune, “affrescata” dai significativi pannelli del grande pittore surrealista cileno Robert Sebastian Matta, si è svolto il secondo di una serie di appuntamenti dell’Associazione Musicale Culturale Città di Tarquinia, dedicato al bicentenario della nascita di Schumann. Dell’omonimo compositore erano in programma i Märchenerzählungen (Racconti di Fiabe) opera 132, scritti dal compositore nel 1853 ( in un momento di oscura depressione, che fu in parte rischiarata dalle visite dell’allora ventenne Johannes Brahms), i Phantasiestücke opera 88, del 1842, e il Quintetto in mi bemolle maggiore per 2 violini, viola, violoncello e pianoforte, risalente allo stesso periodo. Protagonisti della serata alcuni componenti della “ Tarquinia open orchestra” , un ensemble che intende raccogliere le migliori risorse musicali del territorio, secondo quelle che sono le finalità dichiarate dell’associazione. I cinque solisti hanno incantato il pubblico presente, grazie alla penetrante intensità della loro interpretazione, ben coordinata dal maestro e docente di conservatorio Maurizio Paciarello e dal violinista Corrado Stocchi, restituendo l’atmosfera di stranita malìa che caratterizza l’opera del compositore sassone. Nei quattro pezzi dei Märchenerzählungen , la violinista Susanna Pisana, il violista Nico Ciricugno e il pianista Paciariello sono riusciti a far apprezzare a pieno le sottili armonie e gli intricati passaggi melodici che rappresentano, assieme ai richiami tematici interni, la garanzia, pur tra accenti diversi e discordanti, della coerenza e dell’ unità della forma. Nel trio successivo, il violoncello di Silvia Pianetti ha ben evidenziato alcune caratteristiche ambivalenti dello strumento, districandosi tra gli ostinati ritmici caratterizzanti l’Umoresca e il lento espressivo e malinconico del Duetto col violino, nel quale il piano si limita ad una funzione di soffice, quasi lambito accompagnamento. La seconda parte del concerto è stata occupata per intero dal quintetto in mi bemolle maggiore opera 44, nel quale tutti gli interpreti hanno concorso egregiamente a definire le qualità per cui l’opera è giustamente tra le più famose di Schumann, vale a dire la perfetta fusione fra elementi armonici e contrappuntistici, derivante da uno studio appassionato di Bach e dei quartetti di Haydn, Mozart e Beethoven. Non è la prima volta che Paciariello e Stocchi, assieme ad altri interpreti, si distinguono per le loro capacità: lo scorso anno il primo si era esibito in un delizioso concerto per clavicordo con musiche di Bach e figli, mentre il secondo aveva suonato e diretto Pergolesi e Mendelssohn, sempre nell’ambito della stessa stagione concertistica indetta dall’associazione di cui è direttore artistico il maestro Donato Salvatore Cambò. Una stagione che prosegue felicemente anche quest’anno e che vedrà a breve un ulteriore omaggio ad un altro musicista cui ricorre il bicentenario della nascita, Fryderyk Chopin, interpretato dalla pianista Anna Lisa Bellini. Il concerto si svolgerà sabato 18 alle ore 18,00 nella sala Sacchetti, entro la splendida cornice del palazzo dei Priori, sede della Società Tarquiniense d’Arte e Storia. Suggeriamo al pubblico di non perdere questa invitante occasione.
Cronaca
2 Novembre 2011
Tarquinia, stasera alle 18 a Palazzo dei Priori omaggio a Chopin