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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Tarsu, pioggia di richieste di pagamento

     di GIAMPIERO BALDI

    SANTA MARINELLA – Tutti coloro che in questi giorni hanno ricevuto le cartelle esattoriali per il pagamento della Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani, relativa all’anno 2005 non sono obbligati a pagarla. A rendere nulle le richieste di recupero delle somme evase inviate dalla dalla Infotirrena ad oltre 600 cittadini, è una sentenza della Corte Costituzionale emessa il 14 gennaio del 2010, in merito alla notifica di un atto inviato via posta da parte di una azienda di riscossione al destinatario. La Corte infatti ritiene illegittimo l’articolo 140 del Codice di Procedura Civile, nella parte in cui prevede che, la notifica si perfeziona con la spedizione della raccomandata informativa anziché con il ricevimento della stessa o comunque decorsi dieci giorni dalla relativa spedizione. In pratica la Corte Costituzionale ritiene che non fa fede la data di spedizione e cioè il timbro postale, a rendere effettivo l’atto inviato ad un utente, ma il giorno in cui questo gli viene notificato a mano o lo ritira all’ufficio postale. Il che significa, che tutti coloro che hanno ricevuto le cartelle di pagamento da parte delle tasse della Tarsu e dell’Ici non pagate relative all’anno 2005, oltre il 10 gennaio di quest’anno, non dovranno versarle in quanto sono scaduti i termini. «Ma c’è ancora di più – commenta l’ex candidato a sindaco Carlo Mucciola – tutte le cartelle sono rese nulle in quanto, trascorsi cinque anni al momento in cui vengono notificate ai destinatari, non hanno più valore. Infatti, il recupero della Tarsu e dell’Ici è relativo al 2005 e quindi avrebbe dovuto essere notificato ai residenti entro il 2010. Invece, la società che ha in affidamento il recupero delle tasse comunali, ha inviato le cartelle il 29, 30 e 31 dicembre credendo che, anche se giunte al destinatario i primi di gennaio di quest’anno sarebbero state comunque valide perché valeva la data del timbro postale». Sono circa 600 i residenti della Perla che hanno ricevuto l’invito a pagare. «Sono tutte piccole somme che si rifanno a casi particolari – continua Mucciola – e cioè una persona che ha chiuso un balcone, avrebbe dovuto segnalare al Comune il piccolo aumento di cubatura che sarebbe andato ad incidere sulla Tarsu. C’era bisogno che il Comune ‘‘assoldasse’’ una ditta specializzata per recuperare queste piccole somme. Avrebbe invece fatto meglio a chiamare gli interessati e invitarli a chiarire la loro posizione. Invece in questo modo si sono create lunghe file davanti all’ufficio della Infotirrena, con persone che hanno fatto la coda per ore per pochi spiccioli. Ho anche avvertito l’assessore al bilancio Venanzo Bianchi di questa questione, facendogli presente che arrivati al 1° gennaio le cartelle non dovevano essere più pagate e che lui si doveva far carico verso i cittadini di invitarli a non effettuare il pagamento della cartella, evitando anche inutili perdite di tempo, invece mi ha risposto che coloro che la ritengono ingiusta devono fare ricorso».