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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    Terme, il Comune conserva le aree <br />

    CIVITAVECCHIA – La realizzazione delle terme pubbliche potrebbe presto diventare realtà.
    Il contenzioso con la Mastrofini, che per anni ha rappresentato una vera e propria spada di Damocle sulla testa del Comune, a quanto pare si è chiuso favorevolmente per il Pincio: alla società non solo non andranno le aree ma neppure il risarcimento richiesto in virtù del punto 8 della transazione.
    Lo ha stabilito il giudice del Tribunale di Civitavecchia Paola Romana Lodolini, emettendo la sentenza relativa alla causa civile di primo grado tra la Mastrofini Srl e il Comune di Civitavecchia insieme al Fallimento Terme Taurine Srl.
    In sostanza la Mastrofini si è vista negare la nullità contrattuale invocata in relazione alla transazione del 10 maggio 2002 tra il Comune di Civitavecchia, il fallimento terme Taurine Srl e il fallimento Mastrofini Srl per la totale assenza dei presupposti del negozio transattivo. Di conseguenza alla società non è stata riconosciuta la proprietà di tutti i terreni, i fabbricati rurali e urbani di Civitavecchia (località Terme Taurine o Ficoncella) della superficie complessiva di 138.82.52 ettari a confine con autostrada, strada provinciale Terme di Traiano, parco acquatico, strada di Sferracavallo e fosso. C’è dell’altro. Il giudice, sul piano civilistico, ha ritenuto di dover tralasciare le richieste fatte dalla Mastrofini in relazione alla declaratoria di nullità per ragioni diverse (frode alla legge, illiceità della causa, dell’oggetto e dei motivi), parlando di fatti del tutto diversi rispetto a quelli prospettati nella citazione, evitando di accogliere le richieste della società che negli atti ha riferito che il giudice delegato al fallimento e il curatore fallimentare, agendo in frode alla legge e in violazione di norme imperative, avrebbero posto in essere contratti nulli perché illeciti nella causa, nei motivi e nell’oggetto. Rigettate tutte le domande della Mastrofini Srl, condannata alla refusione delle spese di liti nei confronti delle parti convenute ed intervenute. Via libera quindi alla realizzazione delle Terme, progetto inseguito da alcuni anni dalla Sar Hotel Srl che ha acquistato le aree.