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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Terreni ex Pio Istituto: il 3 febbraio finisce un'era

    TARQUINIA – L’Università Agraria di Tarquinia ha di fatto risolto uno dei contenziosi più longevi della storia dell’ente di via Garibaldi. A sancirlo è il provvedimento che sarà varato con il prossimo consiglio dell’Agraria fissato per il 3 febbraio. Si tratta dell’ultima tappa di un percorso iniziato negli anni ottanta, quando l’ente ereditò mediante transazione i terreni che appartenevano al Pio Istituto Santo Spirito. Una parte della storia è arcinota con le vicende che hanno coinvolto l’Università Agraria di Tarquinia e quella di Monte Romano, l’altra parte, meno nota, riguardava intere famiglie di Tarquinia. Oltre 500 ettari che le stesse famiglie conducevano in forza di contratto e che di fatto non hanno mai rilasciato. “L’impegno fin dalla scorsa consigliatura – spiega l’assessore Renzo Bonelli – è stato quello di trovare una soluzione che non penalizzasse l’Ente e che tenesse conto della storia e della fatica di chi aveva da sempre lavorato quelle terre. Già lo scorso consiglio aveva approvato linee guida che hanno portato a risolvere buona parte delle questioni pendenti. Nuovi contratti e pagamento dei canoni pregressi alla base di scelte che fossero uguali per tutti. Una strategia che sta dando ottimi risultati con i primi contratti firmati, e la regolarizzazione di questioni decennali”. “L’ultimo atto – continua Bonelli – sarà varato dal prossimo consiglio e riguarda le modalità di adeguamento dei canoni in funzione della presenza di tare o scarti. Un meccanismo che vuole guadare oltre quanto fisiologicamente presente, per sostenere quelle situazioni particolarmente vessate. Obbiettivo, non lasciare in balìa degli eventi, appezzamenti di terreno più o meno grandi. A carico dei firmatari anche il pagamento dei imposte e tasse, ICI compresa, strategia diffusa che vuole far gravare il tributo su chi di fatto gestisce e gode del terreno”. “È questa – conclude Bonelli – la filosofia che deve essere applicata dall’ente che sta alla base dei rinnovi contrattuali, un modo per evitare che questo ingiusto tributo ricada su tutti indiscriminatamente”.