TARQUINIA – L’alienazione dei fondi interclusi deliberati dal consiglio di amministrazione dell’Università Agraria di Tarquinia, avverrà come previsto dalla legge mediante un’asta pubblica aperta a tutti i cittadini. Il vicepresidente dell’Università Agraria di Tarquinia Renzo Bonelli che assicura «l’amministrazione non ha nulla da nascondere, lo dimostrano i fatti, la mole di procedimenti e il ricorso sistematico alle procedure ad evidenza pubblica». «L’attuale amministrazione non sarà ricordata come quella dei favori agli amici, atteggiamento riscontrato nei gloriosi anni novanta dove fin troppi danni sono stati perpetrati da chi oggi si erge a pontefice massimo – attacca Bonelli – è in quegli anni che i fondi sono stati resi di fatto interclusi e quindi inaccessibili per l’ente, compreso quello in località Voltone». La loro vendita, spiegano dunque dall’ente di via Garibaldi, garantirà le necessarie risorse per il recupero degli immobili ad uso abitativo di proprietà dell’Università Agraria. «Per noi – prosegue Bonelli – i cittadini sono tutti uguali, senza distinzione di razza, sesso, classe sociale. Atteggiamenti classisti, di avversità verso talune famiglie che hanno fatto parte della storia della città, colpevoli solo della loro agiatezza, li rimandiamo a coloro i quali sono rimasti nostalgicamente fermi agli anni ‘60. Un lusso che un amministratore che rispetti le regole non può permettersi, e che già troppi danni e pregiudizi ha prodotto. Nessuna presunta edificabilità dell’area del Voltone, in contrasto con le norme urbanistiche e la loro applicazione. In questi anni abbiamo compiuto una riforma strutturale del sistema delle quote – conclude Bonelli – gli accorpamenti funzionali hanno garantito ad agricoltori veri l’uso della terra».
Cronaca
2 Novembre 2011
Terreni interclusi: è l’ora della vendita