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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Tomba etrusca trasformata in dimora per stranieri

    TOMBATARQUINIA – Scoperto un accampamento abusivo nei pressi di una tomba etrusca a camera di epoca ellenistica, già depredata, risalente al terzo secolo avanti Cristo. Due tunisini, con la complicità del proprietario del terreno, un 58enne di Tarquinia, M.Z. le sue iniziali, hanno realizzato una sorta di abitazione fissa in località Galla, nell’area boschiva situata ai piedi dell’Infernaccio.
    La tomba, costituita da quattro stanze, è stata sapientemente scavata e ripulita e con ogni probabilità stava per essere adibita a vera e propria dimora. Oltre 400 metri cubi di terreno sono stati infatti rimossi per riportare alla luce la tomba. L’area circostante il loculo, ritenuto di notevole interesse storico-archeologico, è stata addirittura picchettata con 65 paletti già cementati sul terreno boschivo. La zona in questione, peraltro, è sottoposta a vincoli ambientali: paesistici, archeologici e idrogeologici. Tutta l’area circostante la tomba è stata abusivamente disboscata per permettere la realizzazione dell’accampamento in uso agli stranieri che hanno anche posizionato stabilmente una roulotte con tanto di tettoia per ripararsi dal sole, indumenti in bella vista e oggetti vari.
    Stamattina è scattato il blitz dei carabinieri della stazione di Tarquinia, coordinati dal luogotenente Stefano Girelli. I militari hanno sorpreso i tunisini in flagranza di reato con tanto di strumenti in mano come rastrelli e altri arnesi utilizzati per effettuare i lavori. I carabinieri hanno dunque sottoposto a sequestro preventivo la tomba e l’intera area circostante, compresa la roulotte e i 65 paletti in procinto di essere utilizzati per sostenere una recinzione ed un cancello, che sarebbe stato posizionato da lì a pochi giorni.
    Sia il proprietario del terreno che i due tunisini sono stati denunciati in concorso per illecito edilizio e per la violazione della legge sul patrimonio archeologico. Altre responsabilità a loro carico saranno inoltre demandate dai carabinieri alla Guardia forestale dello stato per i reati ambientali. È atteso per domani il sopralluogo dei funzionari della Soprintendenza per i beni archeologici e ambientali che verificheranno lo stato della tomba. Stando a quanto si è potuto apprendere, il loculo non sarebbe ancora catalogato. Da segnalare anche che la persistenza archeologica riportata alla luce dagli stranieri non sarebbe l’unica. A pochi metri è infatti presente un’altra tomba già nota alla Soprintendenza, all’interno della quale sono stati rinvenuti dei fori probabilmente utilizzati per testare eventuali e ulteriori presenza al di là dei muri. Tutta la località boschiva della Galla, comunque, conserverebbe, ancora nascoste, un centinaio di tombe.

    Ale.Ro.