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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Trovata a Civitavecchia l’auto di Farkas

    CIVITAVECCHIA – TARQUINIA- È stata ritrovata nel tardo pomeriggio, alla periferia di Civitavecchia, la macchina di Gabriel Farkas, il metalmeccanico ritrovato cadavere giovedì mattina tra le sterpaglie di una vallata a Sant’Agostino. La macchina, un’Alfa Romeo 156 station wagon è stata rinvenuta in una località che da Tarquinia conduce verso la città portuale. Il mezzo sarebbe stato completamente integro e pulito. Ma è ancora giallo: valigie, computer e cellulare non sono stati, infatti, ancora rinvenuti. Il mistero si alimenta di nuovi dubbi su cosa possa essere accaduto al 32enne, il cui corpo, in avanzato stato di decomposizione, è stato trovato giovedì da alcuni cacciatori, attirati sul luogo dai loro cani. La verità su cosa sia realmente accaduto al giovane, se vittima cioè di un omicidio, o di un malore o addirittura suicida, sarà sciolta con ogni probabilità solo nella giornata di lunedì quando si sapranno i primi risultati dell’autopsia. Solo l’esame autoptico è infatti in grado di rilevare ad esempio eventuali sostanze velenose che possono essere state ingerite dal ragazzo, nel caso in cui abbia deciso di togliersi la vita. O se ci fosse l’eventuale presenza di proiettili: la zona, infatti, è frequentata da molti cacciatori, e il dubbio che ricorre è anche quello di capire se il ragazzo sia stato colpito inavvertitamente da qualcuno. Resterebbe tuttavia il giallo su cosa facesse il 32enne in quella zona impervia e soprattutto con chi stava. E ancora, dove sono finite tutte le sue cose: rubate da qualcuno che le ha trovate lungo la strada o occultate da un assassino? Restano ancora da chiarire anche le apparenti lesioni al collo che non convincerebbero gli inquirenti: si potrebbe trattare di strangolamento o di semplici segni dovuti alla posizione in cui si trovava il ragazzo: col collo piegato. Il caso è ancora tutto aperto, anzi sembra complicarsi di ora in ora. Le indagini dei carabinieri della stazione di Tarquinia, coordinati dal sostituto procuratore Margherita Pinto, proseguono incessanti nel massimo riserbo. Si continua a cercare negli ambienti vicini al ragazzo, che si sa, amava chattare con il computer, sparito però nel nulla. Si continua a tenere sotto controllo la città di Civitavecchia, dove il giovane ultimamente abitava con la madre e i fratelli: tutta gente, a quanto si è potuto apprendere, per bene e socialmente integrata. Qualcosa di oscuro ruoterebbe però attorno alla figura del ragazzo, che allontanatosi da casa per andare a lavorare a Venezia, con valigie cariche di indumenti ed oggetti, è finito tra le sterpaglie di Sant’Agostino. Il ragazzo, secondo indiscrezioni, avrebbe peraltro un profilo psicologico complesso. Da tempo, ad esempio, non aveva una fidanzata e forse qualcosa lo tormentava.
    Ale.Ro.