TARQUINIA – A Tarquinia si profila un altro guaio sui bolli Aci. A lanciare l’allarme è il comitato cittadino che da tempo si occupa degli automobilisti a cui sono stati chiesti soldi non dovuti. «La Regione Lazio – spiega il comitato – ha comunicato di aver provveduto al discarico di 1.160 cartelle esattoriali a seguito delle verifiche istruttorie». La lettera, a firma del dottor Giulio Ciotola, direttore generale della Regione Lazio, è indirizzata al rappresentante del comitato, Sergio Mancinelli ed anche ad Equitalia – Gerit, di Viterbo. «Nonostante ciò – dicono dal comitato – stanno chiedendo, abusivamente, somme non dovute, contando sulla buona fede dei cittadini». Dopo quello dell’Aci si profila dunque un altro presunto pasticcio, «non sappiamo – dicono dal comitato – se da addebitare alla Regione o ad Equitalia-Gerit». «Il nostro ufficio legale – spiega il comitato – invita a non pagare e a non sottostare alle minacce di chi punta a raccogliere somme non dovute. Non è vero che a chi paga verranno rimborsate le somme». Torna quindi l’incubo per gli automobilisti, che dopo le decisioni recenti da parte della Regione Lazio avevano tirato un sospiro di sollievo. «Tra Regione ed Equitalia fanno a scaricabarile – attacca il comitato – Equitalia sta chiedendo somme che non devono essere pagate».
La truffa sui bolli Aci ha dunque ancora strascichi, nonostante la Regione Lazio nei mesi scorsi aveva comunicato la sospensione definitiva delle richieste di pagamento. La vicenda, come si ricorderà, risale al 2006, quando la Regione Lazio spedì a circa 900 persone le cartelle esattoriali relative alla mancata corresponsione del bollo auto per il 2003. Il punto Aci della città si giustificò, parlando di un «disguido telematico». La Guardia di Finanza, allertata dalle segnalazioni pervenute, avviò però un’indagine che portò alla chiusura dell’agenzia, in quanto i versamenti effettuati dai cittadini risultarono regolari.
Cronaca
2 Novembre 2011
Truffa bolli Aci: ancora strascichi