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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Truffe agli anziani: è ancora allarme sul litorale

    TARQUINIA – È ancora allarme per le truffe agli anziani sul litorale viterbese. Nuove tecniche continuano infatti ad essere poste in essere per ingannare ingenui nonnini e sfilare loro consistenti somme di denaro. Due le nuove tipologie di truffa registrate in questi giorni dalla Polizia del Commissariato di Tarquinia diretto dal vicequestore Riccardo Bartoli. A Montalto di Castro un signore è stato avvicinato da un’avvenente ragazza mora che gli ha chiesto aiuto per ricercare un notaio in città, di lì a poco è comparso un distinto signore a bordo di una lussuosa jeep nera, complice nella truffa della ragazza, che naturalmente si è offerto di aiutare anch’esso la signorina in difficoltà. Sono quindi saliti tutti e tre in auto ed è iniziata la gara di solidarietà tra i due uomini per aiutare l’avvenente ragazza che doveva fare – guarda caso – una donazione consistente per i bisognosi. Sembra incredibile, ma è all’ordine del giorno. L’anziano, vittima della truffa, è stato accompagnato alla posta della cittadina castrense per prelevare 5.000 euro, suo contributo alla superiore opera di carità. In base al racconto della truffatrice all’ignaro anziano, i soldi contante, in sostanza, dovevano servire per le pratiche burocratiche relative all’incasso dell’ingente somma di denaro che poi sarebbe stata data in beneficenza una volta ritirata dal notaio e l’anziano avrebbe subito recuperato i suoi 5.000 euro con in più il piacere di aver fatto una buona azione. I tre, ormai prossimi allo studio notarile, si accorgono della mancanza di un misero bollo da 14 euro. La vittima si offre dunque di andarlo a comprare, lasciando la somma contante ai due e scendendo dalla macchina davanti ad una tabaccheria. Acquistato il bollo, naturalmente si accorge della sparizione dei due che a bordo dell’auto si sono dati alla fuga. A Tarquinia, invece, è il distinto 50enne con capelli castani abbastanza radi, a bordo di un’auto grigia di grossa cilindrata, ad avvicinare davanti ad un supermercato un’anziana signora adducendo di conoscerla, di essere un avvocato e di avere un assegno di 20mila euro da consegnare alla figlia di lei, per un risarcimento assicurativo. Il finto avvocato, che non riesce a trovare la propria cliente, appunto la figlia della vittima, chiede alla signora la conferma del numero cellulare e finge di chiamarla al telefono per avere l’autorizzazione a rilasciare l’assegno alla madre, naturalmente dietro il pagamento in contanti della parcella ammontante a duemila euro. Fortunatamente in questo caso l’anziana signora si è fatta passare la presunta figlia al telefono e non ne ha riconosciuto la voce. Insospettitasi, ha minacciato di chiamare la polizia e il truffatore si è così dato alla fuga. A questo punto la raccomandazione è d’obbligo: massima attenzione per casi simili. Chi fosse vittima di tentativi di truffa deve pertanto chiamare immediatamente le forze dell’ordine, annotandosi, qualora fosse possibile, il numero di targa dei malfattori.