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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Tvn, domani i primi risultati della task force

    CIVITAVECCHIA – Si sono presentati all’aula Pucci, questa mattina, mentre era in corso il consiglio comunale straordinario sulla riconversione di Torre Sud; una quarantina di operai della centrale Enel di Tvn si sono rivolti al sindaco Moscherini per chiedere l’annullamento dell’ordinanza di ieri sera, quella che modificava la precedente disponendo la riapertura, progressiva, dell’impianto. Secondo i lavoratori, infatti, è impossibile che in un solo giorno sia stata ripristinata la sicurezza all’interno del cantiere: motivo questo per il quale non hanno intenzione di rientrare a lavoro domani mattina. Il sindaco ha spiegato loro che «fino alle 12 di domani nessun lavoratore è autorizzato ad entrare in cantiere». A quell’ora i tecnici di Ispels, Asl, Inail, direzione provinciale del lavoro presenteranno al Pincio i primi risultati delle verifiche ‘‘a freddo’’ su carte e documenti: ieri la task force composta da una decina di tecnici è stata tutto il giorno in centrale per controllare la documentazione prodotta da Enel. «Dopo la riunione – ha aggiunto Moscherini – con i tecnici potranno rientrare in cantiere solo gli operai necessari per svolgere le procedure di accensione del secondo gruppo, la caldaia che è in prova. Lunedì invece potrà essere acceso il terzo, come chiesto anche dai tecnici per il controllo a caldo. Il quarto gruppo quello in cui è avvenuto l’incidente, per la parte che non è sotto sequestro della magistratura resta chiuso e vi si consentono le sole verifiche a ‘‘freddo”: verranno comunque effettuati controlli a caldo quotidiani in centrale, tutti i giorni, almeno per un mese, un mese e mezzo». Ovviamente, lo ha ricordato anche il segretario della Cgil Franco Boriello, occorre mantenere l’attenzione anche sui lavoratori e gli stipendi per le mancate giornate di lavoro, tanto che le segreteria confederali hanno già chiesto un incontro in Regione per il possibile avviamento delle richieste di cassa integrazione in deroga. «Se i tempi di chiusura sono limitati il sistema delle imprese ha trovato soluzione a garanzia dei lavoratori. Se invece si allungheranno si discuterà con sindacati, imprese e Enel come affrontare la questione. Quello messo in campo in questi giorni in centrale, comunque, non è un lavoro politico ma tecnico: i politici, in questa centrale, hanno lavorato fin troppo».
    E proprio dalla politica arrivano le critiche. «Quella di Moscherini è la solita sceneggiata. E’ partito in quarta, disponendo la chiusura dell’impianto per 15 giorni, e dopo poche ore è tornato sui suoi passi, come scendiletto di Enel». Così ha tuonato l’onorevole Pietro Tidei, spiegando che «la città ormai è abituata a questo atteggiamento del primo cittadino: grandi annunci – ha aggiunto – senza portare a compimento le sue idee; accade tutti i giorni con i mega progetti di cui non abbiamo visto conclusione». Lo stesso Tidei ha anche presentato un’interrogazione urgente, con risposta orale, al Ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola chiedendo ‘‘quali iniziative intenda assumere il Governo a tutela della sicurezza dei lavoratori e della salute delle popolazioni dell’area di Civitavecchia’’ e descrivendo la carenza delle misure di sicurezza, «i tempi convulsi – ha aggiunto – imposti alle ditte appaltatrici tesi ad accelerare oltre misura la conclusione dei lavori, le più volte denunciate infiltrazioni malavitose tra le ditte appaltatrici e subappaltatrici, le scarse garanzie previdenziali, esistenziali e retributive di molti lavoratori».