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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Tvn, in blocco il terzo gruppo. Paura tra gli operai

    CIVITAVECCHIA – «Intorno alle 10 c’è stato un fuggi fuggi di operai al terzo gruppo; operai che hanno corso per le scale per trovare una via di fuga, impauriti». E’ il racconto che qualche lavoratore della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord ha fatto anche ai sindacati, impegnati proprio ieri mattina in un incontro con l’azienda sulla questione sicurezza. «A quanto pare il terzo gruppo è andato in blocco automatico – ha spiegato il segretario della Camera del Lavoro della Cgil Franco Boriello – improvvisamente si sono aperte le valvole di sicurezza ed è uscito vapore in pressione che, per fortuna, non ha investito nessuno. Soltanto due lavoratori sono stati portati al punto di soccorso della centrale per essere stati colpiti da una nuvola di cenere e polvere. Poi il gruppo ha iniziato a vibrare: lì c’è una caldaia grandissima e per il rumore e la vibrazione gli operai hanno avuto il timore che scoppiasse». I sindacati hanno subito riferito della questione ad Enel, puntualizzando ancora una volta come sia necessario focalizzare l’attenzione sulla sicurezza.
    Enel ha poi precisato che “il blocco automatico dell’impianto, avvenuto stamani nella centrale di Civitavecchia, rientra nelle normali possibilità di funzionamento della caldaia. L’apertura della valvola di sicurezza, infatti, è garanzia della sicurezza del gruppo di produzione e consente la fuoriuscita di vapore dalla caldaia. Il vapore in pressione non ha investito alcun addetto alle manutenzioni. L’evento odierno, quindi, non è in alcun modo ascrivibile alla sfera degli infortuni scampati”.
    Di sicurezza si è parlato ieri mattina, tra Cgil, Cisl e Uil, confederali, di categoria e regionali, ed azienda elettrica, all’indomani della morte di Sergio Capitani e dell’arrivo in città della commissione parlamentare di inchiesta sulle morti sul lavoro. «Abbiamo riscontrato una buona disponibilità da parte di Enel alle nostre richieste – ha aggiunto Boriello – prima tra tutte quella di parlare di sicurezza del sito, superando la questione cantiere o produzione. Per questo abbiamo ribadito la necessità di individuare un rappresentante di sito per la sicurezza: ne parleremo il 19 aprile prossimo in commissione ristretta Enel-confederali». I sindacati hanno anche chiesto all’azienda chi pagherà agli operai le tre giornate di fermo lavori, di delineare meglio i percorsi protetti all’interno della centrale e di rilanciare e promuovere l’osservatorio permanente della sicurezza, con Enel che ha confermato la disponibilità alla formazione anche per le ditte appaltanti della Produzione. Intanto proseguono le indagini della magistratura, coordinate dal sostituto procuratore Edmondo De Gregorio, sulla morte di Capitani. Saranno importanti, in questo senso, le perizie tecniche che verranno affidate nei prossimi giorni, in contraddittorio tra le parti interessate.