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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Tvn, inchiesta sui rifiuti nel cantiere

    CIVITAVECCHIA – Un filmato shock quello proiettato ieri pomeriggio all’aula Cutuli del Pincio da Simona Ricotti (Forum Ambientalista) e dal consigliere Alessandro Manuedda. Un dvd che è stato recapitato misteriosamente nella cassetta della posta di Simona Ricotti lo scorso 6 novembre e che quest’ultima dopo averlo visionato ha immediatamente consegnato nelle mani della Procura della Repubblica lo scorso lunedì 9 novembre. Le immagini non hanno bisogno di commenti e non fanno altro che confermare alcune notizie che erano trapelate nei giorni scorsi di una discarica a cielo aperto (e in parte già sottoterra) all’interno del cantiere di Tvn.Un video, molto probabilmente realizzato con il telefonino da un lavoratore all’interno del cantiere. Si distinguono chiaramente sacchi contenenti rifiuti etichettati con la ‘‘R’’ nera su fondo giallo che indica sostanze pericolose (alcuni ambientalisti sostengono che siano rifiuti CENTRALEpost combustione abbandonati), lana di vetro, batterie per automobili e mezzi pesanti, gomme di varie natura, pneumatici per automobili e mezzi pesanti. Dalle immagini, secondo alcuni presenti ieri alla conferenza, si evincerebbe che la zona è quella dove tempo fa sorgevano i vecchi serbatoi, in sostanza dove di recente è stato depositato il materiale tirato fuori dal mare dai dragaggi. «E pensare che li doveva venirci il famoso ‘‘boschetto’’ – hanno commentato Ricotti e Manuedda – quello che denuciamo è l’ignavia delle istituzioni, del comune in primis che avrebbero dovuto controllare. Lanciamo un appello a chiunque avesse dati, immagini o informazioni su questa vicenda: lo facesse presente alla Procura della Repubblica». Difficile risalire dal video al periodo in cui queste ruspe sono entrate in azione. «Probabilmente si tratta della scorsa primavera o la scorsa estate – ha commentato a caldo Franco Borriello segretario della Cgil presente ieri durante la proiezione – sui gruppi si vedono chiaramente le impalcature, e questo significa che i lavori erano a regime.Non oso immaginare se quelle sostanze abbiano già iniziato a scendere nel terreno». Intanto da Enel è giunta la pronta una precisazione sulla vicenda: «I materiali presenti in centrale sono materiali inerti – scrivono dall’azienda elettrica in una nota – in alcuni casi utilizzabili per attività industriali, custoditi in cantiere e visibili a tutti. La gestione e lo smaltimento di queste sostanze avviene sempre nel rispetto delle norme vigenti, come le numerose anche recenti ispezioni degli organi preposti possono constatare.Si ricorda, inoltre, che nella centrale di Torrevaldaliga Nord non si producono in nessun modo rifiuti pericolosi». Mentre se da un lato c’è già chi parla di un possibile disastro ambientale da un altro c’è chi punta il dito contro le istituzioni che avrebbero dovuto controllare le varie fasi e strutture del cantiere di Tvn. «Abbiamo già scritto una lettera al Ministero per l’Ambiente – hanno precisato la Ricotti e Manuedda – sono già stati informati i Carabinieri del Noe e l’assessore regionale Zaratti ha inviato una comunicazione al presidente dell’Arpa Carruba». Ricotti e Manuedda puntano quindi il dito contro l’Osservatorio Ambientale. «Soltanto un anno e mezzo fa – ha sottolineato Manuedda – ho presentato una diffida al Ministero dello Sviluppo Economico e per conoscenza alla Procura della Repubblica di Roma affinché non tenesse in considerazione la lettera MANUEDDAdel sindaco Moscherini con la quale sosteneva che non era necessario un riesame per Tvn. Fu smentito da tutti i Ministeri». Il primo cittadino nella missiva faceva riferimento all’Osservatorio Ambientale, strumento eccellente di garanzia che avrebbe tutelato la salute collettiva e la qualità dell’aria. Ma ad oggi le centraline risultano spente e a tutela dell’ambiente c’è solo il protocollo che verrà stipulato con Arpa per la gestione delle centraline. A margine della conferenza il consigliere Manuedda ha inoltre illustrato una richiesta per una verifica di assoggettabilità a decreto Via per una cava in zona Terme di Traiano ‘‘dove la società Tirrena Bitumi vorrebbe produrre asfalti e bitumi utilizzando ceneri della centrale’’. «C’è un procedimento aperto – ha aggiunto Manuedda – entro 45 giorni dovranno pervenire le osservazioni, le mie saranno contrarie. Vi immaginate i camion con le sostante inquinanti a spasso per via Terme di Traiano. Parliamo di 2000 tonnellate all’anno, la centrale ne produrrà a pieno regime 500.000».
    Ma. Mar.