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    Amministrazione
    2 Novembre 2011
    Un ecocentro nel carcere di Aurelia

    CIVITAVECCHIA – Anche i detenuti hanno diritto ad un riscatto nei confronti di quella società che con le loro malefatte hanno ferito profondamente, tanto da meritare la detenzione. Di ciò non è convinta solo l’Agenzia nazionale di reinserimento e lavoro detenuti ed ex detenuti, ma lo è anche il comune di Civitavecchia che, abbracciando la causa dell’Anrel, parteciperà ad un’iniziativa promossa dalla stessa agenzia nazionale di reinserimento, attraverso gli Assessori interessati.
    Il progetto, che interesserà i detenuti del carcere di Borgata Aurelia, prevederà l’apertura di un grande ecocentro all’interno dello stesso carcere : «L’obiettivo – ha spiegato la delegata ai servizi sociali Chiara Guidoni – è quello di aprire un grande ecocentro al suo interno, destinato alla raccolta di materiali elettrici in disuso».
    Il progetto a cui sta lavorando anche il Comune di Civitavecchia è sotto l’egidia del Ministero della Giustizia, della fondazione Di Vincenzo e di altri centri istituzionali, e «ha il grosso merito di rispondere sia all’esigenza di un reinserimento sociale che a quella di un servizio di recupero ambientale» come ha dichiarato la stessa delegata ai servizi sociali.
    Tutti motivi, quelli elencati da Chiara Guidoni che hanno spinto l’amministrazione comunale «attraverso il sindaco Gianni Moscherini, a impegnarsi alla realizzazione del progetto anche attraverso la stipula di un protocollo d’intesa», al quale sta lavorando con l’Anrel e con la dottoressa Silvana Sergi, direttrice del complesso penitenziario» interessato.
    Il Comune civitavecchiese inoltre sarà chiamato a coordinare alcuni aspetti dell’operazione, principalmente connessi alla fruibilità dell’econcentro da parte di aziende e cittadini e alla condivisione nell’individuazione dei soggetti da avviare al reinserimento.