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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Un museo civico per il Castellaccio dei Monteroni

    LADISPOLI – Il Castellaccio dei Monteroni, l’antica stazione di sosta sul tracciato romano della via Aurelia, è diventato patrimonio del Comune di Ladispoli. Il Consiglio Comunale di Ladispoli, infatti, ha votato all’unanimità la delibera di accettazione della struttura dopo che la Giunta Regionale aveva deliberato il passaggio del Castellaccio dall’Arsial, l’agenzia che gestisce il patrimonio ex Ente Maremma, al Comune. Contestualmente il Castellaccio è stato dichiarato edificio di pubblico interesse e quindi da destinare esclusivamente ad attività culturali e sociali. “Si tratta di un risultato storico per la nostra città – ha dichiarato il sindaco Crescenzo Paliotta – un obiettivo per il quale hanno lavorato negli ultimi venti anni tanti amministratori, associazioni di volontariato e tante personalità del nostro territorio: tutti uniti nel rivendicare alla città un patrimonio che viene dalla nostra storia. A parte Torre Flavia, già acquisita alcuni anni fa, il Castellaccio è il primo bene storico che entra a far parte del patrimonio pubblico di Ladispoli”. L’antico casale fortificato, oltre ad essere stato nei secoli scorsi la più importante stazione di sosta tra Roma e Civitavecchia, negli anni quaranta e cinquanta ha costruito un alloggio temporaneo per tantissime famiglie di agricoltori immigrati a Ladispoli, famiglie che poi hanno ottenuto con la riforma dell’Ente Maremma un podere ed un casale nelle campagne della città balneare. “Il Castellaccio – ha proseguito Paliotta – ha, quindi, un grande valore simbolico ed affettivo oltre che storico per Ladispoli. A nome dell’Amministrazione comunale voglio ringraziare tutta la Giunta Regionale con un particolare apprezzamento per l’impegno dell’assessore all’Agricoltura Daniela Valentini e del Direttore dell’Arsial Massimo Pallottini”. “Gli agricoltori di Ladispoli e tutta la città – ha aggiunto il consigliere delegato all’Agricoltura Angelo Leccesi – possono essere soddisfatti dal lavoro che abbiamo svolto presso l’Arsial e presso l’Assessorato all’agricoltura della Regione. Abbiamo superato insieme tante difficoltà burocratiche e siamo arrivati ad un risultato che solo qualche anno fa sembrava irraggiungibile. Stiamo per approvare i progetti di ristrutturazione dell’immobile principale mentre per l’edificio dell’ex stalla discuteremo con gli agricoltori e con gli abitanti della zona il suo utilizzo già nei prossimi mesi”. Per la struttura principale del Castellaccio il Consiglio Comunale ha votato anche l’accordo con la Fondazione dei diritti genetici in base al quale la Fondazione ristrutturerà tutto il Castellaccio e gestirà il piano superiore mentre il piano terra sarà messo a disposizione del Comune per realizzare il Museo Civico. “Il progetto del Museo Civico – ha concluso Paliotta – è uno degli obiettivi più qualificanti del nostro programma amministrativo. L’acquisizione del Castellaccio era una delle premesse necessarie per avviare il progetto. Ora che questa importante struttura fa parte del patrimonio della nostra città costituiremo un gruppo di lavoro che, insieme alla Sovrintendenza, potrà fare l’elenco dei tanti beni archeologici che sono stati trovati negli anni nel nostro territorio e che sono stati portati altrove proprio per la mancanza di una reale opportuna e qualificata”.