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    Cultura e Spettacoli
    2 Novembre 2011
    Un Rubini molto poetico al Traiano

    CIVITAVECCHIA – ‘‘A Cuore Aperto-Voci del Novecento’’, prodotto da Angelo Tumminelli, vede come protagonista e regista Sergio Rubini e sarà in scena a partire da domani sera alle 21 e fino a domenica alle 17.
    Lo spettacolo ha debuttato il 4 febbraio 2011 al Teatro delle Energie di Grottammare (AP) per poi toccare alcuni teatri italiani, in una tournée con pochissime date ma dal grande valore simbolico, in quanto segnano il ritorno al teatro di un grande attore e regista come Sergio Rubini.
    Il desiderio che anima lo spettacolo è di mettere al centro della scena la poesia e gli infiniti mondi contenuti ed evocati dai versi. Tutto questo attraverso una vera e propria drammatizzazione dei testi che si pone il compito di scavalcare la fissità della parola scritta e il rischio didattico della sua esposizione in lettura. ‘‘A Cuore Aperto’’, infatti, può considerarsi una sfida al canonico reading se si pensa al rapporto dialettico che Rubini, fin dai primi momenti, instaura tra gli elementi che vivono sul palcoscenico recitazione, musica, effetti sonori e luci e gli spettatori in sala. La sfida consiste proprio nel produrre, con pochi ma essenziali dispositivi scenici, un autentico coinvolgimento emotivo. A condurre lo spettatore in questo viaggio, oltre alla personalissima interpretazione di un attore così poliedrico, è la musica. Anche in questo Rubini sfida il reading tradizionale. Si tratta infatti di musiche originali che, sebbene convivano il più delle volte con la lettura, non vogliono mai essere di mero accompagnamento. È la musica stessa composta dal bravissimo pianista Michele Fazio e suonata dal vivo anche da batteria e contrabbasso in complice armonia con l’interpretazione di Rubini, a produrre le immagini evocate dai versi, come se la musica fosse un vero e proprio elemento scenografico del testo. È così che ‘‘A Cuore Aperto’’ ha dunque il sapore di un’improvvisazione che vuole colpire lo spettatore nel suo immaginario, nel suo intimo, portandolo, verso dopo verso, a mettersi a nudo, a cuore aperto appunto, come fanno gli artisti in palcoscenico, i poeti quando scrivono. È come se lo spettatore partecipasse a una prova generale, un esperimento, una ricerca, più che a uno spettacolo inscatolato e pronto solo al consumo. Rubini, infatti, oltre a interagire con il pubblico attraverso interventi a braccio in cui lo prende per mano e lo conduce nel mondo della poesia, si lascia andare a divagazioni che sconfinano nella letteratura, nel teatro vero e proprio. Ed è così che oltre a leggere alcuni Grandi della poesia del Novecento: Neruda, Pavese, De Filippo, Prévert, Sanguineti, Rubini si diverte a sorprendere lo spettatore con il racconto della vita di Puskin per esempio, o con la lettura di un’Operetta Morale di Leopardi
    E quando porta in scena una delle pagine più alte del teatro shakespeariano, l’uccisione di Desdemona, Rubini esaudisce pienamente il grande desiderio del pubblico di rivederlo a teatro. L’appuntamento è per domani sera alle 21 (turno C), sabato alle 21 (turno A) e domenica alle 17 (turno B).