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    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Una lettera-poesia per salutare Kevin

    FUNERALITARQUINIA – «Il filo non si è spezzato. Continuate a parlare di me come avete sempre fatto perché io resto quello di sempre, quello che sono sempre stato». Con una lettera-poesia – «copiata da chi sa scrivere, perchè noi siamo bravi a copiare» -, i compagni di classe dell’Itis Leonardo da Vinci di Viterbo hanno dato l’ultimo saluto a Kevin Bicchierini, il 17enne morto domenica nel terribile incidente avvenuto mentre percorreva l’Aurelia a bordo della sua moto Yamaha 125, tornando a casa da un motoraduno che si era svolto a Tolfa. Tanta gente, giovani, autorità politiche e militari, oggi pomeriggio hanno affollato il Duomo di Tarquinia e la piazza antistante. Tutti uniti dal grande dolore per la perdita di una giovane vita. Al rito funebre, oltre ai compagni di classe, c’erano anche i dirigenti e i compagni di squadra del ‘‘Pegaso-Tarquinia’’ e anche quelli della Cestistica Under 19 di Civitavecchia che hanno regalato ai familiari un pallone da basket con tutte le loro firme. C’erano pure i colleghi di lavoro del papà Angelo, dipendente del Centro Chimico Santa Lucia di Civitavecchia, e quelli della mamma, i vigili urbani di Tarquinia. Lacrime, applausi, tanti fiori e tanto sgomento durante la cerimonia funebre officiata in compresenza da Don Andrea, professore di religione di Kevin, Don Salvatore, cappellano del centro militare dove lavora il papà e Don Giovanni parroco del Duomo. Dopo la cerimonia un lungo corteo ha accompagnato il carro funebre che ha attraversato piazza Cavour, via Umberto I, fino a piazzale Europa. Grande commozione anche per la lettera scritta dalla professoressa di informatica: «…Questa volta l’hai combinata proprio grossa, noi adesso come facciamo? Proprio adesso che ero fiera di te! A chi lo dico adesso “Kevin, cosa stavo dicendo?” con il tono falsamente severo di chi sa che alla tua età una distrazione è concessa. Il tuo sorriso unico avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, lo stesso del tuo banco in fondo a sinistra, ormai vuoto».