CIVITAVECCHIA – Nove mesi di reclusione per Silvio Branco. Un anno per Gianluca Branco. Questa la sentenza del collegio penale composto dai giudici Mastrojanni, Giannetti e di Lauro, emessa dopo più di tre ore di camera di consiglio, che ha riconosciuto i due imputati colpevoli, ma non del delitto di usura per il quale erano sotto processo, ma per quello ben più lieve di favoreggiamento reale. Una decisione che, intervenuta dopo quasi sette anni dal fatto, ha totalmente riqualificato i fatti modificando, appunto, il titolo di reato. Era infatti il luglio del 2002 quando i due pugili civitavecchiesi Silvio e Gianluca Branco, vengono arrestati dai Carabinieri. Il processo penale nei confronti dei due boxeur civitavecchiesi, invece, trova lungo la propria strada molti ostacoli: il trasferimento di molti giudici, nonché i vari rinvii, ne procrastinano a lungo la durata, facendo arrivare la sentenza dopo quasi sette anni dal fatto. L’udienza di oggi è stata interamente dedicata alla discussione delle parti. Ad iniziare il pm Edmondo De Gregorio. Per lui non ci sono dubbi: i due imputati sono responsabili del reato di usura e per questo cita le innumerevoli intercettazioni ambientali effettuate. Chiede un anno e dieci mesi di reclusione. Poi è stata la volta degli avvocati dei due imputati, Stefano Bonifazi per Silvio Branco e Pier Salvatore Maruccio per Gianluca. Anche per loro non ci sono dubbi: i propri assistiti sono totalmente estranei ad i fatti. A riprova di questo entrambi citano le risultanze dell’istruttoria dibattimentale dalla quale non sarebbe emerso nulla a loro carico. Ad avere l’ultima parola il Collegio, il quale ha ritenuto di inquadrare i fatti nell’ambito di un diverso titolo di reato, quello di favoreggiamento reale. Applicando le attenuanti generiche ha condannato i due imputati alla pena di nove mesi per Silvio ed un anno per Gianluca. Pena sospesa per entrambi.
B.L.R.
Cronaca
2 Novembre 2011
Usura, assolti i fratelli Branco