logo
    Cronaca
    2 Novembre 2011
    Vertenza risolta, le precarie dell'Ufficio di Piano hanno sospeso lo sciopero della fame <br />

    BRACCIANO – Si è conclusa la vertenza che vedeva coinvolte tre lavoratrici precarie dell’Ufficio di Piano del distretto socio-sanitario F3 che hanno sospeso lo sciopero della fame iniziato il 27 gennaio scorso. Lunedì, infatti, al termine di un tavolo fra i rappresentanti dei cinque Comuni del Distretto F3 della Asl RmF; dei Sindacati, della Asl e della Provincia di Roma (presenti rispettivamente il Direttore Sanitario Quintavalle e l’Assessore alle Politiche Sociali Cecchini), il Comune di Bracciano, in qualità di Capofila, ha annunciato che contrattualizzerà le collaboratrici sino alla costituzione di un nuovo soggetto giuridico che possa evitare in futuro nuove criticità e che possa permettere la stabilizzazione dei lavoratori che operano nell’Accordo di Programma Sovracomunale. “Dovremmo ormai essere usciti da una situazione di non decisione e sono contento che le parti tutte abbiano finalmente capito l’importanza dell’Ufficio di Piano che coordina e gestisce l’accordo di programma distrettuale e che permette ai Comuni di Bracciano, Anguillara, Trevignano, Canale e Manziana, di poter usufruire di ingenti risorse destinata alla soluzione delle molte fragilità sociali esistenti sul territorio”. Questo il commento del Sindaco di Bracciano, Giuliano Sala, che aggiunge: “L’impegno preso e sottoscritto da tutti definisce finalmente un impegno congiunto dei Comuni, della Provincia di Roma , della Asl Rmf in intesa con le Organizzazioni Sindacali che ci porterà alla positiva soluzione dell’avvilente situazione del precariato lavorativo che vivono le operatrici. Sono molto soddisfatto -conclude – che la strategia proposta sia stata positivamente recepita dalle stesse operatrici che hanno cessato la pacifica protesta dello sciopero della fame”. Soddisfatta anche l’Assessora ai Servizi Sociali del Comune di Bracciano, Elena Carone Fabiani, che ha costantemente seguito da vicino la vicenda: “Non si può pensare ad un lavoro come quello che le lavoratrici svolgono ormai da nove anni – spiega – come un’attività precaria o soggetta alle logiche che oggi governano il mondo del lavoro. Le politiche sociali – prosegue – devono poter contare, come stiamo progettando di fare in questo caso, su presupposti di stabilità, non solo per le lavoratrici in questione. Ed è per questo – rimarca Carone – che lavoreremo alla costituzione di un soggetto giuridico come la ‘Fondazione di partecipazione’ che potrà dare garanzie di stabilità e continuità di progettazione e conseguente erogazione di servizi di qualità. Sono quindi soddisfatta per l’esito positivo della vertenza – conclude – ma soprattutto per la condivisione unanime della proposta che come Comune capofila abbiamo avanzato”.

    Bagnoregio – Talete, i sindacati accusano Profili di aver “attaccato gratuitamente i dipendenti” ma degli attacchi non c’è traccia