TARQUINIA – Il vicesindaco Giovanni Olivo Serafini e gli ‘‘agricoltori uniti’’ ai ferri corti. A scatenare la bagarre sono sempre le presunte dichiarazioni del sindaco Mazzola avvenute durante la presentazione a Viterbo del registro provinciale per i tumori. Gli agricoltori sarebbero stati tirati in ballo dal primo cittadino come responsabili dell’inquinamento. Ne è scaturita una polemica con tanto di smentita da parte di Mazzola. Ma la bagarre non si arresta e gli agricoltori puntano il dito anche contro l’immobilismo del vicesindaco, facendo un plauso alla possibilità di una sua rimozione dall’incarico. Serafini parla di ‘fantomatico’ comitato. «Tale comitato – dice il vicesindaco, delegato all’Agricoltura – con la scusa di attaccare il Sindaco per delle dichiarazioni, tra l’altro più volte smentite dal Sindaco stesso, sull’inquinamento provocato dagli agricoltori, chiede le dimissioni del Vicesindaco. Riflettendo mi chiedo: sono veramente gli interessi degli agricoltori che vuole tutelare questo ”Comitato”? Oppure è un attacco politico mirato essenzialmente alla mia persona?». «Il sottoscritto – prosegue Serafini – non solo non ha rilasciato dichiarazioni in tal senso, ma soprattutto non le condividerebbe se fossero vere, essendo un ottimo conoscitore del territorio. So benissimo che le fonti inquinanti non provengono dal mondo agricolo ma dalla centrale a carbone, dalla centrale a olio combustibile, dal porto ecc., tutte fonti inquinanti che non si trovano nel nostro comune, ma nei comuni limitrofi». «Comunque – incalza Serafini – ritornando alle mie dimissioni, se possono risollevare la crisi agricola a Tarquinia, sono a vostra completa disposizione, ma forse sarebbe più remunerativo per tutti gli agricoltori di Tarquinia che il comitato mondo agricolo unito che rappresenta solo una piccolissima parte degli agricoltori (comitato costituito solo da cugini, fratelli e parenti vari) fosse coerente soprattutto per il nome che porta. Infatti grazie alle loro divisioni e alle due associazioni del pomodoro, nate dalle varie scissioni da cooperative dove loro erano presenti, si è creato un danno economico incalcolabile a livello di redditività del comparto (si parla di milioni di euro) e si è indebolito il potere contrattuale verso gli industriali rendendo il futuro del pomodoro molto incerto. E questo è sotto gli occhi di tutti». «Sono sempre loro – accusa Serafini – il mondo agricolo ‘‘unito’’ a non collaborare con il Comune di Tarquinia per la riapertura del conservificio e sono sempre loro che propongono all’assessorato Agricoltura regionale di creare un nuovo polo ortofrutticolo al posto del conservificio quando ne abbiamo già uno funzionante ed economicamente attivo, dividendo ancora una volta gli agricoltori». «Forse, allora – conclude il vicesindaco – non sarebbe più utile allontanare chi non crede che potenziando le strutture di commercializzazione esistenti si possono ottenere prezzi più competitivi? Per finire vorrei ribadire il mio ottimo rapporto di collaborazione con le vere associazioni agricole, come Cia, Confagricoltura, Coldiretti e le cooperative che fanno progetti seri per il futuro dell’agricoltura, con tutte le difficoltà oggettive dei giorni d’oggi. CL’amministrazione è pronta ad un consiglio aperto dove si discuta di tutte le problematiche».
Cronaca
2 Novembre 2011
Vicesindaco e ‘‘agricoltori uniti’’ ai ferri corti