CIVITAVECCHIA – Si è chiuso con l’assoluzione per non aver commesso il fatto per Laura Porchianello e con la condanna ad otto mesi, con sospensione della pena, benefici di legge e pagamento delle spese processuali e del risarcimento danni per Carlo Accorsi, il processo per la morte del bambino bielorusso Vitali Misko, che perse la vita a luglio del 2002 in un incidente in piscina, a largo Marco Galli.
I due, assistenti bagnanti all’epoca dei fatti, erano accusati di omicidio colposo e per entrambi il pubblico ministero aveva chiesto la condanna ad un anno.
Oggi l’ultima udienza del lungo processo che li ha visti imputati. Prima lo spazio alle difese, con l’avvocato Simone Feoli per Accorsi e gli avvocati Piero Messina ed Enrico Veneruso per Porchianello che hanno chiesto l’assoluzione per i propri assistiti. Invece, dopo un’ora circa di camera di consiglio, il giudice Maria Rubera ha deciso di condannare Accorsi e di assolvere invece Porchianello: novanta giorni il tempo stabilito per depositare le motivazioni che hanno spinto alla sentenza. «Attenderemo questi mesi per leggere cosa ha spinto il giudice a condannare Accorsi – ha spiegato il legale Simone Feoli – poi procederemo con l’Appello». Anche in quale caso l’avvocato farà presente quello che è scaturito dal dibattimento e cioè che il contratto del proprio assistito stabiliva come dalle 13 alle 15 il ragazzo era libero dall’impegno lavorativo. «La nostra assistita – hanno invece aggiunto i legali Messina e Veneruso – quel giorno e a quell’ora, poco dopo le 14, era in piscina non in veste di assistente bagnante ma per allenarsi, come frequentatrice della struttur quindi, essendo andata via dal lavoro qualche ora prima del previsto per recuperare degli straordinari effettuati i giorni precedenti. Siamo soddisfatti dell’esito di questo processo».
Cronaca
2 Novembre 2011
Vitali Misko: assolta Porchianello, condanna per Accorsi