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    Porto
    2 Novembre 2011
    Week end di fuoco per il porto, code anche in città

    CIVITAVECCHIA – Primo week end caldissimo per il porto, iniziato in un giorno – venerdì 17 – che gli scaramantici avranno sicuramente evitato, ma che ha visto ugualmente imbarcarsi dal porto di Civitavecchia circa 20.000 persone, di cui oltre la metà croceristi. Si replica già domani e domenica, ma la giornata di oggi – in cui tutto, almeno fino a tarda sera, era andato per il meglio – ha subito messo a dura prova lo scalo ed i suoi servizi.
    Si è cominciato in tarda mattinata, quando la coincidenza di tre ‘‘corse’’ delle autostrade del mare (Snav, poco prima delle 13 e soprattutto Moby e Sardinia Corsica Ferries nella fascia delle ore 15) ha creato inevitabili problemi di viabilità. Non tanto per il porto, quanto per l’imbuto creatosi in città. Non più le file bibliche di alcuni anni fa su viale Garibaldi (dove il varco Fortezza è chiuso da tempo per l’ingresso dei vacanzieri), ma due serpentoni nella zona più a nord: uno proveniente dalla bretella per Orte, con tutto il traffico in arrivo dall’alto Lazio e dalla bassa Toscana; l’altro da via XVI settembre e Porta Tarquinia, con le auto ‘‘respinte’’ al varco Fortezza e quelle uscite a Civitavecchia Nord. Le due colonne si sono ‘‘concentrate’’ nella rotonda antistante il varco Vespucci, con una fila che è stata snellita solo con l’apertura dei gate di ingresso solitamente riservati agli operatori portuali.
    Al di là di questo inconveniente tra le 13 e le 14, il flusso dei vacanzieri è stato poi tenuto sotto controllo durante tutta la giornata. Non solo una massa di persone dirette soprattutto in Sardegna, ma anche tanti pullman, taxi e ncc per gli oltre 11.000 croceristi delle 4 navi ieri nello scalo, a partire dalla Msc Splendida, nuova ammiraglia della Msc Crociere, oggi per la prima volta Civitavecchia. Tra domani e domenica saranno altri 20.000 i turisti in transito, per un week end da oltre 30.000 croceristi. La crisi, per i passeggeri italiani e internazionali, sembra non esistere. La voglia di vacanza è più forte dei timori per le previsioni finanziarie.