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    Cultura e Spettacoli
    30 Novembre 2011
    Centumcellae distrutta dai Saraceni

    di ROBERTA GALLETTA

     Padroni ormai della Spagna, delle isole del Mediterraneo e della costa africana, i Saraceni puntano l’attenzione sulla città tirrenica che viene ferocemente attaccata, saccheggiata e depauperata a seguito di una serie di incursioni navali, tra cui quella dell’813-14. La ferocia con la quale gli Arabi si scagliano contro il porto di Centumcellae ha però non solo una ragione strategica ma anche vendicativa: dopo la grave sconfitta subita a Majorca nell’812, di ritorno verso la Spagna da saccheggi in Corsica, i Saraceni puntano l’attenzione su Centumcelle poiché proprio il porto romano è sede di una squadra navale della flotta cristiana. Nonostante l’incursione dell’813-814 sappiano che Centumcellae è ancora viva e mantiene saldo il controllo del porto se Papa Pasquale I, pontefice dall’817 all’824, elargisce donazioni alla Chiesa di San Pietro dalla città portuale.
    Intorno alla data della definitiva distruzione della città nel corso degli anni si è creata una grande confusione dovuta all’equivoco nato da un passo della vita di papa Leone IV dove è scritto che tra l’853 e l’854 il pontefice fonda la città di Leopoli, (ma in realtà conosciuta come Centumcellae, Centocelle, Cencelle), per dare asilo ai profughi centocellensi che da quaranta anni sono errabondi tra le colline circostanti il porto. Da qui la data ricavata a ritroso dell’813 come anno della disfatta della città. In realtà, come ampiamente dimostrato nell’ultima ricerca sulla presenza musulmana nel mar Tirreno cutata dallo studioso Stefano Del Longo “La presenza Musulmana nel Tirreno centrale e settentrionale” pubblicata nel 2000 e riportata nell’ultimo lavoro dello storico Odoardo Toti “Centumcellae, Centocelle, Cencelle. Una città di fondazione papale 854-1462”, Centumcellae non è distrutta nell’incursione dell’813-14. La città portuale subisce infatti gli effetti sia dell’incursione dell’846, riportata dal Chronicon di Benedetto Monaco di S. Andrea del Soratte, quando 11.000 saraceni sbarcano ad Ostia e giunti a Roma saccheggiano la basilica di San Pietro, arrivando ad un passo dalla presa del cuore della cristianità, che quella dell’876, quando era già stata edificata la città di Cencelle. E’ probabile che, come era uso dei saraceni, la città sia stata più volte presa con diversi assalti e saccheggiata e quindi il lento spopolamento abbia avuto inizio certamente dopo la prima incursione dell’813, con l’abbandono della città lento e a più riprese, concludendosi a pochi anni dalla fondazione della città leonina, in una progressiva diaspora della città portuale.