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    Economia e Lavoro
    30 Novembre 2011
    Iva, un aumento da 140 euro a famiglia

    CIVITAVECCHIA – Con la pubblicazione della manovra bis varata dal governo in Gazzetta Ufficiale, da oggi sono scattati gli aumenti relativi all’innalzamento dell’Iva dal 20% al 21%. Dalla tv al vino, dai giocattoli alle automobili, dalle scarpe ai detersivi, molti prodotti saranno più cari. Nessun rincaro invece dovrà esserci per pane e latte, pomodori e giornali, per fare degli esempi di prodotti con Iva al 4%. Complicato orientarsi per chi mangia cioccolata: aumenti in vista per le confezioni di pregio, prezzi fermi invece per le comuni ‘tavolette’. Discorso analogo per il caffè: c’è da aspettarsi un rincaro per la confezione al supermercato, invariato dovrebbe restare il prezzo della tazzina al bar, perchè nel primo caso l’Iva è al 20 e aumenta al 21% nel secondo caso è al 10% e resta com’è.
    L’aumento sul singolo acquisto si sentira’ poco: per un paio di scarpe da 120 euro, l’aumento sarà di appena 1 euro. Ma è previsto che la norma porti complessivamente nelle casse dello Stato 700 milioni di euro già quest’anno e 4,2 miliardi di euro l’anno dal 2012. Insomma l’esborso per le famiglie potrebbe oscillare dai 123 euro calcolati dalla Cgia di Mestre ai 173 da Federconsumatori e Adusbef fino ai 500 euro che preoccupano le catene di distribuzione come la Coop. Proprio alcune catene si stanno organizzando per assorbire, almeno inizialmente, l’aumento senza scaricarlo sul consumatore. Più caro anche il pieno per l’auto. Con l’aumento dell’Iva previsto dalla manovra «il prezzo della benzina aumenterà di 1,2-1,3 centesimi al litro», calcola il presidente dell’Unione petrolifera, Pasquale De Vita. Per quanto riguarda l’impatto sui consumi, De Vita ha spiegato che ‘’il trend e’ negativo e i consumi vanno già maluccio e questa misura certo non aiuta’’. Si salveranno dal ritocco però tutte le operazioni effettuate con la pubblica amministrazione e quelle per le quali era già stata emessa la fattura anche se il corrispettivo ancora non è stato pagato.
    Secondo Confesercenti, la spesa media di una famiglia costerà 140 euro in più all’anno, con un’incidenza sull’inflazione di quasi lo 0,5%. Questo quanto riferito in una nota stampa dalla Confesercenti. A essere maggiormente penalizzate le famiglie del Nordest, per i quali è previsto un incremento di spesa non inferiore a 166 euro. Una classifica che vede al secondo posto i residenti nel nord ovest, con un rincaro di 158 euro; 138 per i cittadini delle regioni centrali, mentre solo 102 euro per regioni meridionali e isole. L’impatto dell’aumento dell’Iva sui prodotti coprirà il 70 per centro dei costi della manovra. Per quanto riguarda le categorie professionali, a essere penalizzati sono maggiormente gli imprenditori e i professionisti che subiranno un aumento pari a 220 euro. A seguire impiegati e dirigenti con 189 euro, i lavoratori in proprio con 170 euro, poi operai e assimilati con 149 euro. Contribuiranno con 104 euro i ritirati dal lavoro e, in ultimo, anche i soggetti in altre condizioni, come Cig e disoccupati, con 95 euro.