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    Cronaca
    30 Novembre 2011
    La ex funzionaria comunale Elena Aquila non parla

    MONTALTO – Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Elena Aquila, la ex funzionaria comunale, responsabile dell’ufficio contabilità e bilancio, arrestata mercoledì mattina dagli uomini della Guardia di Finanza di Tarquinia comandati dal tenente Emidio Lasco. La donna, insieme al tecnico informatico Marco Nardecchia (rappresentato dall’avvocato Ettore Aversano), è accusata di associazione a delinquere, truffa aggravata per oltre un milione di euro e frode informatica nei confronti del Comune di Montalto. Stamattina davanti al Gip Postiglione la donna, difesa d’ufficio dall’avvocato Marco Testa, ha preferito non rispondere. «Studieremo ora le carte – ha detto l’avvocato Testa – e vedremo se ci sono gli estremi per ricorrere al tribunale del Riesame». L’avvocato Testa ha anche chiesto la revoca della misura cautelare in carcere. Nessun commento, da parte dell’avvocato, in merito al ricovero, in passato, della ex funzionaria presso una clinica di Viterbo per cure psichiatriche; ricovero che la stessa 43enne aveva richiesto nuovamente pochi giorni prima dell’arresto. Bisognerà attendere dunque una decina di giorni per avere ulteriori informazioni circa la fissazione di una nuova udienza. Intanto Montalto è scossa dall’intera vicenda della maxi truffa. L’indagine delle Fiamme Gialle non si è ancora conclusa e si attendono ulteriori sviluppi. Forse già nei prossimi giorni. Dopo il commento del sindaco Carai, parla inoltre l’opposizione che chiede al Sindaco di assumersi «la responsabilità politica della truffa». «Finalmente l’operazione della Gdf sta portando i primi risultati – dicono all’unisono i consiglieri comunali Sergio Caci, Fabiola Talenti, Vincenzo Liberatore e Marco La Monica – Erano anni che evidenziavamo come la gestione del denaro pubblico nascondesse gravi irregolarità. Nonostante le nostre ripetute denunce, fossero state supportate anche dalle relazioni dei revisori dei conti e dalle condanne della Corte dei Conti, il sindaco Carai e la sua maggioranza hanno sempre palesato un comportamento ironico, rassicurando che i bilanci erano in ordine e sfuggendo alle nostre interrogazioni. Carai ha dichiarato di essere stato il fautore della denuncia orale. Come mai il sindaco non ne ha inoltrata una scritta, regolarmente protocollata, vista l’entità del danno subito dall’Ente scoperto dalla Finanza? Carai e la sua maggioranza non possono negare l’evidenza di una loro grave responsabilità politica in merito alla vicenda, causata da una gestione superficiale dei fondi pubblici e dalla totale mancanza di controllo e supervisione nei vari settori dell’Ente».