logo
    Sport
    30 Novembre 2011
    «Il problema non è il presidente Calcagno»

    di LUCA GROSSI
    I pirati, si sa, sono agitati per natura, ma la maretta che sta attanagliando la società presieduta da Sergio Calcagno ha radici davvero profonde.
    Il fattore principale di questa agitazione è, in realtà, un successo dello stesso Calcagno. La società di hockey locale ha cominciato la sua storia partendo da una panchina ed una distesa di cemento posizionata all’interno della parrocchia dei Cappuccini; oggi, invece, gestisce un campo geodetico, una prima squadra che è quarta in Europa e da anni si batte nella serie A1, oltre che a diverse squadre giovanili che, insieme ai genitori, fanno dell’entourage gialloblu un vero movimento che possiede diverse centinaia di persone.
    Nei giorni scorsi si è diffusa la notizia di un ammutinamento di soci e direttivo nei confronti del presidente Calcagno, che sempre secondo le notizie, avrebbe finito il terzo mandato. La conseguenza sarebbe stata la convocazione dell’assemblea dei soci. In realtà il mandato di Calcagno non finirebbe, da statuto, in questo periodo. Di sicuro c’è infatti che l’assemblea che quest’oggi si terrà, è stata richiesta dallo stesso Calcagno per avere una nuova fiducia dato il noto dissenso che si è creato all’interno dell’ambiente Pirati. «Diversi genitori mi hanno criticato. Io ho dato tutto per questa società e voglio continuare a darlo- ha affermato il Presidente Calcagno – ma se qualcuno pensa di poter far meglio di me, sono pronto a fare spazio». In effetti le voci di un ridimensionamento della società hanno messo in stato di agitazione genitori e tifosi gialloblu, arrabbiatissimi non tanto con Calcagno quanto con sponsor e amministrazione comunale che hanno – secondo i genitori – abbandonato una società che ha tolto dalla strada tanti ragazzi. A spiegarci meglio la situazione è la madre di un giovane giocatore gialloblu: «L’amministrazione comunale e tante attività commerciali dovrebbero vergognarsi – ha affermato una agguerrita Debora Giaretta – io sono stata una delle più critiche nei confronti di Calcagno in questi anni. Ha fatto diverse scelte difficilmente condivisibili come quella di investire eccessivamente nella serie A1. Ma la colpa della situazione non è sua nè di Costanzo e Novello (altri dirigenti collaboratori di Calcagno). Loro hanno dato anche i loro fondi personali per tenere in piedi la società. Io invece me la prendo con i tanti politici chiacchieroni che non si rendono conto che è grazie all’hockey se almeno i nostri figli preferiscono fare sport piuttosto che ubriacarsi al Viale. Nessuno ci ha aiutato e ci sta aiutando. Penso comunque che si andrà avanti sempre con Calcagno anche dopo l’assemblea che si terrà domani (quest’oggi ndr)».