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    Sport
    30 Novembre 2011
    Le combine inventate per rientrare dei debiti

    di LUCA GROSSI
    «Il mio assistito ha chiarito la sua posizione. Si dichiara estraneo ai fatti ed innocente» a dichiararlo è stata Emanuela Di Paolo, avvocato difensore del ventisettenne portiere civitavecchiese accusato di diversi crimini collegati allo scandalo calcio scommesse. Paoloni si è quindi dichiarato innocente ed ha respinto tutte le accuse, anche per questo il suo avvocato ha richiesto la sua scarcerazione. Intervistata telefonicamente dalla nostra redazione la Di Paolo ha sottolineato in particolare l’innocenza riguardo al presunto sonnifero somministrato ai suoi compagni di squadra della Cremonese: «Volevo sottolineare che mentre già da tutti era ritenuto colpevole, riguardo al Minias, il mio assistito si è dichiarato totalmente estreneo». Non è la prima volta che Paoloni viene interrogato riguardo a quel famoso 14 novembre, data in cui si è giocata Cremonese-Paganese alla quale sono seguiti i ricoveri di diversi giocatori, storditi da un fortissimo attacco di sonnolenza. Già il 26 gennaio venne ascoltato e dichiarò di non aver visto nulla di strano durante l’intervallo e di non saper nulla di quello che era successo. A sconfessare però le dichiarazioni del portiere civitavecchiese davanti al procuratore ci sarebbero diverse intercettazioni, tra cui una, in cui Paoloni si confessa preoccupato con Erodiani riguardo alla vicenda dell’avvelenamento. L’avvocato Di Paolo anche su questo difende il suo assistito: «Le intercettazioni uscite sui giornali sono solamente scritte. Per capire veramente le parole intercettate bisognerebbe ascoltare il tono della voce e soprattutto il contesto in cui quelle parole vengono dette. Qualsiasi altra interpretazione può essere contestata». Secondo le indiscrezioni Paoloni avrebbe riferito agli inquirenti di non aver mai visto quella ricetta e che si tratterebbe di un falso per incastrarlo. Il civitavecchiese avrebbe invece confermato i grossi debiti accumulati dietro le scommesse sportive. L’unico fatto di cui Paoloni si è dichiarato colpevole è stato quello di mentire sulle dritte date agli scommettitori, le informazioni sarebbero state date solamente per cercare di rientrare dei debiti accumulati suggerendo risultati ragionevoli. Per dar credito alle sue soffiate Paoloni avrebbe inventato agganci (tra i quali anche il giallorosso De Rossi) che in realtà non esistevano. Il lungo interrogatorio aveva lasciato pensare in molti ad una confessione del portiere, in realtà il classe ‘84 si è dichiarato innocente anche riguardo alle diverse partite giocate, secondo gli inquirenti, al di sotto delle sue possibilità per favorire le scommesse avvenute. «Marco è più che soddisfatto dell’interrogatorio – ha continuato l’avvocato – la lunghezza dello stesso è stata necessaria visti i numerosissimi fatti che gli venivano attribuiti. Adesso spero solo che gli sia concessa la scarcerazione perché è sua intenzione tornare a casa da sua moglie e dalla sua bambina». In attesa della pronuncia del giudice sulla scarcerazione, ieri è stata accolta la richiesta della moglie di Paoloni, Michela Spinelli, di incontrare il marito in carcere. Sono già ai domiciliari, invece, gli altri accusati chiave dell’indagine Massimo Erodiani e Marco Pirani. Insomma quello che esce fuori dall’interrogatorio è un Paoloni amante del gioco a tal punto da indebitarsi per poi inventarsi combine pur di recuperare i debiti accumulati.