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    Cronaca
    30 Novembre 2011
    Maxi truffa ai danni del Comune di Montalto

    MONTALTO DI CASTRO – Una maxi truffa ai danni del Comune di Montalto di Castro, mediante un giro di ‘‘pagamenti fantasma’’. È quanto scoperto, dopo un anno di complesse indagini, dai finanzieri della Tenenza di Tarquinia, guidati dal tenente Emidio Lasco e dal Comando provinciale di Viterbo che ieri hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla Procura di Civitavecchia. Attraverso l’intromissione nel sistema informatico del Comune e con la produzione di atti pubblici falsi, come mandati di pagamento e delibere, i truffatori si appropriavano indebitamente, a più riprese dal 2005 al 2010, di somme di denaro del Comune per complessivi euro 1.032.141,60. Somme che poi venivano successivamente accreditate sui conti correnti intestati a ditte e società riconducibili ai responsabili dell’illecito. Sono state effettuate perquisizioni domiciliari e sequestri preventivi, sia nei confronti degli arrestati sia nei confronti di altri soggetti denunciati a piede libero. Tutti sono ritenuti responsabili dei reati di associazione per delinquere, truffa aggravata per oltre un milione di euro e frode informatica. Il blitz è scattato alle 7,30. In manette è finita Elena Aquila di 45 anni, ex funzionaria del Comune di Montalto, dove ricopriva il ruolo dirigenziale di tesoriera. All’epoca dei fatti la donna era infatti responsabile dell’Ufficio Contabilità e Bilancio. La funzionaria, accusata anche di falsità materiale commessa da Pubblico ufficiale in atto pubblico, è ristretta nel carcere di Civitavecchia. Arrestato anche Marco Nardecchia, Tecnico informatico che lavorava con il Comune. Nell’inchiesta risultano coinvolti anche due titolari di altrettante società romane. Per l’intervento sono state impiegate 14 pattuglie, coordinate dal Comando Provinciale di Viterbo, e circa 40 finanzieri appartenenti anche al Nucleo di Polizia Tributaria, consentendo oltre all’arresto dei due e la denuncia a piede libero di altre 7 persone, anche il sequestro preventivo di 4 immobili situati a Macerata, Montalto di Castro e Roma. Sequestrati anche numerosi conti correnti bancari e quote societarie, due autovetture ed 1 motociclo, per un valore ritenuto congruo in relazione al danno subíto dal Comune. «L’importante operazione – hanno spiegato gli inquirenti- ha permesso di neutralizzare esperti criminali. In particolare, attraverso il comportamento infedele di un funzionario comunale che sottoscriveva falsi mandati di pagamento e grazie all’abilità di un tecnico informatico che, introducendosi nel “data base” dell’Ente, permetteva la formazione dei documenti falsi, assicurando copertura da eventuali controlli interni, le ditte e le società facenti capo alle predette persone, tutte collegate direttamente o indirettamente, si sono così potute impossessare indebitamente di ingenti somme di denaro». Con questa operazione si è così evitato che le casse del Comune di Montalto di Castro fossero ulteriormente ed illecitamente alleggerite. L’operazione è partita da una denuncia inoltrata dallo stesso sindaco Salvatore Carai dopo che emersero alcune fatture false per lavori risultati mai eseguiti. Il Comune dichiarò subito di essere stato vittima di una truffa e si rivolse all’autorità giudiziaria. Revisori dei conti e segretari comunali, intanto, si sono dimessi dalla carica, con straordinario effetto domino. «Ho semplicemente fatto il mio dovere per tutelare la collettività – commenta soddisfatto Carai – Ci siamo costituiti parte civile contro ignoti, poi la magistratura e la Finanza hanno fatto la loro parte». «Alla diffusione della notizia – prosegue Carai – subito strumentalizzata dall’opposizione, noi come amministrazione abbiamo agito come si doveva, evidenziando che qualcosa non funzionava. La vera denuncia l’ho dunque fatta io, l’opposizione invece di fare polemica politica, si sarebbe dovuta rivolgere alle autorità competenti, come ho fatto io, nell’esercizio del legittimo diritto-dovere di controllare». «Da un anno a questa parte, con grande sacrificio e difficoltà, abbiamo riorganizzato l’ufficio ragioneria, e tutto ora funziona a regola». A seguito delle indagini avviate da Gico e Comando provinciale della Finanza, l’opposizione parlò di “caos istituzionale e politico” e diede sostegno anche alla petizione popolare dall’associazione ‘‘Noi di Montalto e Pescia’’, tesa a chiedere giustizia e chiarimenti precisi sulla vicenda della truffa informatica. «L’attività svolta – hanno spiegato i finanzieri – si inserisce in un più vasto programma di controlli volto alla prevenzione dei reati a danno del bilancio dello Stato, delle Regioni e degli Enti Locali e conferma quale sia l’attenzione e le risorse in termini di uomini e mezzi che la Guardia di Finanza destina a tale settore operativo, che va ad inserirsi nel più vasto contesto di tutela affidata alle Fiamme Gialle, quale Corpo di Polizia Economico Finanziaria al servizio del cittadino onesto e del Paese».
    Ale.Ro.