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    Cronaca
    30 Novembre 2011
    Natura e storia nel tour di auto d’epoca

    MONTALTO – Montalto di Castro, Canino, Cellere e Vulci nel weekend sono stati m i luoghi scelti dal Colosseum Club Veicoli Storici di Roma per un tour turistico, culturale ed enogastronomico compiuto con autovetture storiche. L’intera organizzazione è stata curata da Cencelle International Tour Operator di Civitavecchia leader nel settore turistico ricettivo nell’Alto Lazio in collaborazione con le Amministrazioni comunali di Montalto di Castro e Cellere e con la Società Mastarna srl gestrice del Parco naturalistico-archeologico di Vulci.Il Colosseum Club Veicoli Storici è un consolidato gruppo di circa 200 soci federato ASI (Automotoclub Storico Italiano), che per la prima volta ha scelto l’area di Montalto Castro per la sua consueta uscita pre-estiva. All’iniziativa ha partecipato anche una rappresentanza della Sezione Motori d’Epoca della Società Storica Civitavecchiese, che ha annunciato la possibilità di organizzare, anche congiuntamente con altri soggetti, una rievocazione storica del Rally Turistico della Tuscia che si svolgeva in passato tra gli anni 60 e i primi anni 70 tra i laghi viterbesi e il mare e che aveva proprio Civitavecchia come arrivo.Quattordici le vetture partecipanti, la maggior parte di produzione italiana tra gli anni 60 e 70, che hanno percorso le tranquille strade immerse nella natura. Tra le più interessanti la Jaguar E, le rare Fiat Dino coupé e Alfa Romeo Montreal e la spettacolare Alfa Romeo Giulia Sprint 1600 del 1962. Senza dimenticare uno dei primi Duetto, un’Appia, una Fiat X1/9, due Fulvia (una berlina e una coupé), una Beta Montecarlo e una simpaticissima 500, rigorosamente originale. A Montalto di Castro, che quest’anno è l’unica località turistica del Lazio che ha ottenuto (riconfermando il conferimento del 2010) l’importante riconoscimento delle 4 Vele da parte di Lega Ambiente e Touring Club Italiano per la pulizia del mare, per i servizi predisposti per i visitatori e per la cittadinanza, nonché per la qualità dell’ambiente, gli equipaggi sono giunti nella mattinata del sabato presso il Borgo antico di Montalto riaccendendo ricordi nelle persone anziane e curiosità e ammirazione nelle più giovani.
    Nel pomeriggio visita alla Necropoli Orientale di Vulci per rivivere le gesta degli eroi storici e mitici degli affreschi della Tomba François, poi a Cellere per l’interessante chiesa di Sant’Egidio e il Museo del Brigantaggio dedicato al brigante Tiburzi, personaggio ottocentesco della Maremma laziale e poi la visita ad un laboratorio del mosaico in località Roggi. La sera visita, degustazione e cena presso il Frantoio Arturo Archibusacci di Canino.Il giorno successivo, grazie al pernottamento presso l’Hotel Vulci di Montalto di Castro, gli equipaggi si sono messi in movimento già dalla prima mattina raggiungendo nuovamente Vulci con una visita al Museo Archeologico situato all’interno dell’incantevole Castello della Badia del XII secolo.
    Le splendide condizioni meteo hanno permesso di visitare al meglio l’area all’aperto degli scavi i resti della città etrusca nel bellissimo Parco archeologico-naturalistico di Vulci. Ultima tappa del tour è stato il raggiungimento del punto più suggestivo del percorso del fiume Fiora: uno scenario mozzafiato con una cascata d’acqua, rocce a strapiombo sul fiume, alta vegetazione e colori surreali che ha fatto da set per importanti pellicole cinematografiche. Al termine del pranzo di fine manifestazione, a tutti i partecipanti, sono stati offerti prodotti tipici locali messi a disposizione dall’Enoteca Quattroruote di Montalto di Castro, dalla Cooperativa Agricola Il Chiarone di Pescia Romana, dalla Azienda Antiche Coltivazioni di Lorenzo Meassi e dall’Azienda Agricola Francesco Orti di Canino.Gradito ospite è stato l’assessore al Turismo di Montalto di Castro Gabriele Rossi che, anche a nome del sindaco Salvatore Carai, ha invitato gli equipaggi a ripetere iniziative come queste che permettono di scoprire e vivere nel modo migliore questo splendido territorio.A giudicare dai commenti degli equipaggi, che si sono dichiarati quasi sorpresi non solo dalla bellezza della zona, ma anche dall’ospitalità, dal cibo e dalla facile fruibilità e ottima conservazione dei luoghi visitati, c’è da davvero da credere che l’invito non cadrà nel vuoto.