logo
    Sport
    30 Novembre 2011
    Pallavolo. De Gennaro replica alla Marozza: "Se questa è la loro idea di collaborazione…"

    di RICCARDO VALENTINI

    Non tarda ad arrivare la risposta dell’Asp, in merito alle dichiarazioni di Viviana Marozza, presidente della Cv Volley, riportate ieri dal nostro giornale: «Abbiamo provato a collaborare, ma loro hanno un altro progetto».
    «La realtà dei fatti – spiega De Gennaro – è che loro ci hanno chiesto per rinforzare la B1 due 13enni e una 15enne. Questa è la loro idea di collaborazione. La proposta che invece noi facemmo poco meno di due anni fa, e che abbiamo ripetuto nel tempo, e che è valida anche al giorno d’oggi, è quella di dedicarci insieme alle cose che sappiamo fare meglio. Noi riconosciamo alla Cv Volley l’abilità di creare prime squadre molto efficienti, un conto è spendere soldi, un conto è vincere campionati. Loro si sono dimostrati molto bravi ad allestire le prime formazioni. Noi invece siamo sicuramente bravi nel reclutare e formare giocatori fin dalla più tenera età. Se unissimo le nostre abilità potremmo arrivare a grandissimi livelli». Il membro del direttivo dell’Asp torna sui motivi della scissione con Carlo Gasparri, dg della Cv Volley: «Fu una la ragione principale per cui decidemmo di separarci, cioè che quell’anno due giocatrici del calibro di Michela Catena, allora 17enne, ed Erika Gargiulli, allora 18enne, fecero panchina in serie C per lasciar posto a giocatrici ‘‘mercenarie’’ provenienti da fuori. L’anno dopo la Gargiulli vinse la B2 giocando titolare nel Città Ducale, mentre Michela Catena fu titolare in B1, per giocare poi addirittura in A1 fra le fila del Piacenza. Impossibile che due talenti di tale livello non avessero trovato spazio in una serie C».
    De Gennaro quindi non prende neanche in considerazione la proposta della Cv Volley: «La proposta è talmente assurda che mi sorge il dubbio che possa essere stata fatta proprio per addossarci le colpe di escludere un riavvicinamento. Noi siamo chiari sull’idea di collaborazione: loro le prime squadre, noi le giovanili. Inoltre trovo anche deprecabile il modo con il quale si contattano le giocatrici: loro chiamano direttamente i genitori, noi escludiamo qualunque dialogo con le atlete se prima queste non hanno chiarito con la propria società. Proprio pochi giorni fa sono entrate nel mio ufficio due ragazzine che volevano allenarsi con me durante l’estate: ho detto loro – continua l’allenatore della serie C – «non posso parlarvi, c’è di mezzo un passaggio societario».
    De Gennaro respinge con decisione anche le accuse di ostruzionismo: «Hanno avuto problemi con il campo e ci hanno chiesto l’impianto alle 22 di sera per il giorno dopo, e l’abbiamo concesso. Ci hanno chiesto Stella Paolini per fare l’under 20, contattando prima la giocatrice tra l’altro, e noi non abbiamo fatto problemi.
    Certo che se questo è il loro modo di collaborare…».