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    Cronaca
    30 Novembre 2011
    Stupro di gruppo, sì della Cassazione al processo

    MONTALTO – Tutto come deciso dal gup del tribunale per i minorenni di Roma. Inizia infatti il prossimo 22 dicembre, il processo a carico degli otto ragazzi di Montalto di Castro accusati di stupro di gruppo nei confronti di una tarquiniese all’epoca dei fatti (era la notte del 31 marzo 2007) 15enne. La Corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso dei difensori di due degli imputati, con il quale veniva chiesto l’annullamento del decreto con cui il Gup disponeva il loro rinvio a giudizio e fissava la prima udienza del dibattimento il prossimo 22 dicembre. L’ordinanza convalidata dalla Cassazione, oltre al rinvio a giudizio, negava anche la cosiddetta “messa in prova” per i ragazzi, vale a dire I 28 mesi di servizio civile per dare modo ai giovani di avviare un percorso di recupero sociale. Il beneficio della messa in prova’’, in un primo momento era stato concesso, ma venne poi revocato anche a causa delle numerose polemiche mediatiche che ne scaturirono. Si parlò anche del comportamento di alcuni ragazzi, ritenuto non in linea con il ravvedimento e la presa di coscienza della gravità del gesto compiuto. Se la Cassazione avesse accolto il ricorso, il procedimento sarebbe ripreso dall’udienza preliminare. La decisione della cassazione vede soddisfatta la famiglia della vittima del “branco”. La ragazza oggi 19enne, aveva più volte protestato contro i continui rinvii del giudizio. La notte tra il 31 marzo e il primo aprile 2007, durante una festa di compleanno a Montalto Marina, gli otto ragazzi, tutti tra i 15 e i 17anni, incontrarono la giovane nella pineta di Montalto. A turno fecero sesso con lei. Per alcune settimane, la ragazzina non disse nulla ai genitori. Ma il suo umore era completamente cambiato. Una sua amica e compagna di scuola la convinse a confidarsi con lei. Quest’ultima, appreso quanto le era accaduto, lo riferì ad alcuni insegnanti La ragazza a distanza di giorni confesso il fatto al professore. La giovane formalizzò poi alla polizia la denuncia di stupro nei confronti degli otto. Del caso vennero poi interessati i servizi sociali. La vicenda fece anche molto clamore per via della impopolare decisione del sindaco di Montalto, Salvatore Carai, di anticipare le spese legali (circa 5mila euro ciascuno) per gli otto giovani.