CIVITAVECCHIA – Nessun commento, almeno per il momento, dai vertici della Asl RmF all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso dei comuni di Bracciano, Anguillara, Trevignano Romano, Ladispoli, Canale Monterano e Cerveteri, annullando la sentenza del Tar del Lazio e di conseguenza il decreto 80 del piano di regionale di riordino ospedaliero nella parte in cui stabiliva la riconversione del Padre Pio di Bracciano. Agli uffici di via Terme di Traiano, infatti, non è ancora stata notificata la sentenza. «Nel momento in cui sarà fatto – è l’unico commento che giunge – ci adatteremo a questa decisione». Decisione accolta con favore dai sindaci del comprensorio, anche se la sentenza, a leggere bene, non parla di sopravvivenza dell’ospedale in sé, quanto piuttosto della possibilità di riconversione in struttura di tipo C. E questo, a quanto pare, significherebbe la presenza di specialisti e consulenze, ma non di reparti per ricoveri e, di conseguenza, non necessariamente posti letto. Una sorta di pronto soccorso, sul quale quindi la Asl RmF dovrà rimodulare le proprie necessità e i propri servizi. La dirigenza, infatti, aveva presentato due diversi piani alla Regione, in base proprio alla presenza o meno dell’ospedale di Bracciano, oltre al San Paolo, unico punto di riferimento di tutta l’azienda sanitaria. In quest’ottica interviene Sinistra Ecologia e Libertà, chiedendo al sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei di convocare la conferenza locale della sanità «per ridiscutere – hanno spiegato – con la Direzione della Asl le azioni da intraprendere per riqualificare il Padre Pio, per non mortificare le aspettative degli operatori sanitari dello stesso ospedale, per assecondare le richieste dei cittadini che si sono battuti per il mantenimento dell’ospedale e per la sua piena efficienza. La nuova amministrazione cittadina dovrà stimolare la direzione aziendale a riattivare tutti i progetti di riqualificazione del Padre Pio, per decongestionare il San Paolo de recuperare l’efficienza perduta in questi mesi di abbandono».
Sanità
31 Maggio 2012
"Padre Pio", per ora nessun commento della Asl