TARQUINIA – Prima la carenza di personale medico e paramedico, poi l’accorpamento dei reparti di Ortopedia e Chirurgia, con il taglio di 18 posti letto, e infine l’ipotesi di razionalizzazione del day hospital. Si susseguono le notizie sull’ospedale di Tarquinia prossimo ad una ‘’smobilitazione’’ con reparti ridotti nella loro operatività. Uno smantellamento, che secondo il piano regionale della giunta Polverini, dovrebbe puntare alla realizzazione di strutture di primo intervento per gli ospedali di Tarquinia e Civita Castellana per concentrare invece nell’ospedale centrale Belcolle di Viterbo l’intera mole di ricoveri e prestazioni superiori. Nella città etrusca, in men che non si dica, scoppia la polemica che diventa anche di natura politica. L’esponente del gruppo Udc di Tarquinia, la dottoressa Laura Voccia, tirata in ballo dalle dichiarazioni del sindaco Mazzola, in quanto consigliere di minoranza e medico presso la struttura cittadina, contesta l’operato del primo cittadino e invita il Sindaco ad una più proficua collaborazione per risolvere il problema che riguarda tutta la città “evitando sterili polemiche”. Il consigliere Laura Voccia ricorda che l’Udc “in periodo preelettorale, è stato il primo a denunciare pubblicamente la grave carenza di personale medico e paramedico con imminente rischio di accorpamento dei reparti e conseguenti pesanti disagi sia per il personale, già costretto a estenuanti turni lavorativi, sia per i pazienti, data la probabile ed inevitabile riduzione delle attività ambulatoriali”. “Abbiamo sostenuto – tuona la dottoressa Voccia – come la sopravvivenza del nostro ospedale fosse frutto di un lavoro costante e duro di tutto il personale che con grande senso del dovere era comunque riuscito a garantire i ”numeri” in termini di produttività, sottoposti a continue verifiche da parte della Regione e che, proprio grazie a questi risultati, se ne era scongiurata la chiusura”. “Non mi sembra fosse falsità – dice ancora la Voccia – la previsione di fatti che di lì a poco sono poi avvenuti”. “Non bastava certo, seppur cosa ben fatta perché sicuramente a beneficio della cittadinanza , la donazione di macchinari ai vari reparti per risolvere problematiche ormai cronicizzate giunte all’attenzione della popolazione solo in periodo elettorale – incalza il consigliere d’opposizione – I macchinari senza l’ausilio di personale specializzato e dedicato, di certo non possono funzionare. Mazzola vuole addossare la responsabilità dell’attuale situazione sulla minoranza e sulla sottoscritta , tacciandoci di inerzia e pretendere che risolviamo quanto in cinque anni di precedente amministrazione la maggioranza stessa con tre figure mediche sedute sulle sedie consiliari , non è stata in grado di fare”. “Perché allora,Sindaco, non si rivolge ai suoi collaboratori sanitari – prosegue la Voccia – quelli che lo hanno aiutato ad essere eletto , in tutto sei, tra la precedente e attuale tornata elettorale, e non gli chiede perché non lo hanno informato sulla reale situazione del nostro ospedale e non si sono adoperati,specialmente in periodo elettorale, per sensibilizzare l’opinione pubblica su quello che di lì a qualche tempo si sarebbe verificato, invece di gettare fumo negli occhi e promettere infermieri , addirittura dieci, in tempi brevi, pur sapendo che alla fine la verità sarebbe venuta a galla?” “ Magari – dice la Voccia – la popolazione tarquiniese ci avrebbe aiutato mobilitandosi ,come aveva già fatto egregiamente quando si era ventilata l’ipotesi di chiusura . Forse erano troppo impegnati ad “agitarsi in cerca di voti per essere eletti”: sicuramente la sottoscritta non si riconosce in questa frase da lei pronunciata da Mazzola, spero dettata dal nervosismo, perché sono ben altre le cose che mi agitano e mi preoccupano, sicuramente più importanti , come quello di salvare vite umane lavorando in condizioni di estrema difficoltà e precarietà, in urgenza, spesso di notte dopo una già estenuante giornata di lavoro, senza l’ausilio infermieristico e con un solo tecnico, nel mio caso radiologo, che svolge spesso più mansioni contemporaneamente”. “Tuttavia – spiega la dottoressa – nulla è più ripagante dell’essere coscienti di aver comunque fatto sempre il proprio dovere mettendo a disposizione di tutti la propria professionalità , nel massimo delle proprie possibilità, anche in condizioni avverse. Ed è proprio il senso di responsabilità che accomuna medici e paramedici che ha consentito alla popolazione di Tarquinia di usufruire in questi anni di un’assistenza ospedaliera di tutto rispetto nonostante i tagli e la crisi economica regionale. Apprezzo lo sforzo che il Sindaco sta facendo in questi giorni per colmare quella voragine che si sta aprendo sotto i nostri piedi, ma non credo sia la strada giusta quella intrapresa, soprattutto quella della polemica piuttosto che della collaborazione”. “Non condivido – incalza l’esponente dell’Udc – le proposte avanzate per risolvere i problemi dell’ospedale, perché le ritengo ineseguibili e inaccettabili anche dalla Regione; io personalmente e la minoranza di cui faccio parte ribadiamo la nostra disponibilità al dialogo perché insieme si possa trovare una corretta strategia per tentare di salvare la nostra sanità locale evitando polemiche inutili e poco costruttive”. Ma il sindaco Mazzola segue ancora la strada della provocazione e invita la Voccia a protestare contro la Regione. «Il consigliere comunale Laura Voccia si sente piccata – dice Mazzola – Non ho però mai messo in dubbio la serietà e la professionalità del personale ospedaliero, che svolge un lavoro eccezionale tra mille difficoltà». «Il consigliere Voccia, insieme agli altri membri del PdL locale, ha portato in città il presidente Renata Polverini durante la campagna elettorale, solo per recuperare qualche voto. Adesso, che ne sarebbe necessaria la presenza, la minoranza rimane in silenzio e con le mani conserte. L’opposizione tenta invece di spostare l’attenzione dalla triste realtà dei fatti: ovvero che fino a oggi il presidente Polverini non ha fatto nulla per risolvere il problema della mancanza di medici, infermieri e tecnici. Il consigliere Voccia e i colleghi della minoranza protestino con i loro rappresentanti alla Pisana, se ne hanno il coraggio e se tengono veramente all’ospedale. Con il centrosinistra alla guida della Regione Lazio non era mai successo di chiudere i presidi o accorpare reparti, togliendo servizi essenziali ai cittadini». Infine il primo cittadino lancia la proposta: “Il Comune mette a disposizione 25mila euro per integrare temporaneamente il servizio ospedaliero di emergenza”. «L’amministrazione – dice Mazzola – si impegna a stanziare un contributo per integrare il servizio ospedaliero di emergenza in questi mesi estivi». Mazzola in proposito, ha inviato una lettera al direttore generale dell’Ausl di Viterbo Adolfo Pipino in cui illustra la proposta. «Il Comune mette a disposizione un fondo una tantum di 25.000 euro per l’erogazione di servizi essenziali da parte del presidio. – spiega il primo cittadino – Un atto indispensabile, perché si sta assistendo a una lenta e progressiva riduzione delle prestazioni. In questo modo si penalizzano i cittadini tarquiniesi e le migliaia di turisti che affollano il litorale». Ancora una volta l’amministrazione scende in campo in difesa dell’ospedale. «Il Comune lavora per dare un futuro alla struttura, che rappresenta un’eccellenza della rete ospedaliera viterbese. – tuona Mazzola – Come primo cittadino lotterò fino all’ultimo per tutelare il presidio, nonostante una politica sanitaria regionale scriteriata. Dal centrodestra in due anni nessuna risposta ai problemi della sanità. Il PdL non riesce a tagliare sprechi e abusi. Tuttavia continua ad adottare provvedimenti che stanno portando allo sfascio il sistema sanitario regionale e provinciale, con disagi notevoli per l’utenza. Al centrodestra tutto questo però non importa». (a.r.)