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    Sanità
    13 Settembre 2012
    «Altro che malasanità: si tratta di "malaregione"»

    CIVITAVECCHIA – Dopo la denuncia di un paziente per i ritardi nella sanità, con 13 mesi di attesa per una colonscopia, il responsabile dell’endoscopia digestiva del San Paolo, il dottor Giuseppe Dimito, denuncia una situazione al limite. Da tre anni è rimasto solo. La Regione Lazio, nonostante l’espletamento di un avviso pubblico, non consente nuove assunzioni. «Così è difficile andare avanti – ha tuonato – non si tratta di malasanità ma di ‘‘malaregione’’. Dal 2007 sono l’unico endoscopista rimasto: dal dicembre 2010 a dicembre 2011 sono stato affinacato da un ragazzo, ma con contratto a tempo determinato, purtroppo non rinnovato». Da quel momento la Asl RmF ha letteralmente ‘‘bersagliato’’ di richieste la Regione; dalla Pisana è stato soltanto ricordato che in base al decreto sono bloccate le assunzioni. E questo nonostante l’avviso pubblico espletato tra giungo e luglio, con vincitore individuato, e nonostante i 2500 esami svolti all’anno. Nel frattempo la Regione spinge affinché si possa svolgere anche lo screening cancro colon rettale: questo significa altre 900 colonscopie ed endoscopie annue. Sempre con un solo medico che, con 180 giorni di ferie arretrati, si troverà a breve ad avere a disposizione anche una seconda stanza operatoria ed un secondo macchinario. Inutilmente.