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    Cronaca
    19 Settembre 2012
    Sequestrati 15 quintali di marijuana

    MONTALTO – Sembrava una foresta tropicale ed invece era una vasta piantagione di canapa indiana, estesa per circa un ettaro all’interno di un bosco di dieci ettari.
    Una piantagione peraltro sorvegliata a vista da persone armate di fucile. Era ben occultata in una zona boschiva tra Tuscania e Montalto di Castro, ed era costituita da oltre mille piante alte tra i 2 e i 3 metri e alcune avevano raggiunto anche 5 metri. A scoprirla sono stati i Carabinieri di Tuscania nel corso di un’operazione antidroga che ha portato all’arresto di due allevatori sardi residenti da tempo nella Tuscia, anche se poco conosciuti. 
    Gli arrestati, reclusi presso il carcere di Viterbo, sono stati fermati lunedì: in manette sono finiti, O.F., 41enne e L.G. di 48 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine per crimini minori. I due devono rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, invasione di terreni, reati ambientali, porto abusivo d’arma da fuoco e ricettazione. Secondo quanto ricostruito dai militari del capitano Massimo Cuneo, i malviventi coltivavano indisturbati da almeno 2 anni la piantagione di marijuana in un terreno difficile da raggiungere. La segnalazione ai Carabinieri è giunta da alcuni testimoni che hanno notato la presenza di piante sospette. I carabinieri di Tuscania si sono finti cercatori di funghi per avvicinarsi al terreno coltivato ed  hanno così scoperto il sistema fisso di sorveglianza garantito dai due arrestati. Alla vista di presenze estranee, uno dei due malviventi ha puntato un fucile calibro 12, con matricola abrasa , contro i militari. Immediata la reazione dei carabinieri che hanno sparato in aria due colpi. Uno dei due “piantoni’’ è fuggito a piedi, mentre l’altro è scappato su un fuoristrada. Subito è scaturito un inseguimento durato per un chilometro, poi O.F., dopo una violenta resistenza che ha causato il ferimento di due carabinieri giudicati guaribili in 10 giorni, è stato bloccato. Subito dopo è stato fermato anche L.G.. All’interno della piantagione, i carabinieri  hanno ritrovato e sequestrato tutto il materiale adatto alla coltivazione: fertilizzanti, attrezzi vari, un elaborato sistema di irrigazione, una pozza d’acqua creata artificialmente. Sequestrati anche, oltre alle piante di marijuana per un peso di circa 15 quintali, il fucile con le munizioni, due coltelli serramanico, due radio portatili ed un fuoristrada utilizzato per la vigilanza del bosco. Nell’ambito della stessa operazione sono state inoltre denunciate la moglie e la figlia di L.G., ritenute complici. In corso ulteriori indagini per individuare eventuali complici. “Si tratta del più grande sequestro di droga avvenuto nel viterbese ed uno dei più imponenti di sempre in campo nazionale”, ha detto il colonnello Gianluca Dell’Agnello, illustrando i dettagli dell’operazione. Se la coltivazione fosse andata in porto avrebbe fruttato fino a 2 milioni di euro. (a.r.)