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    Cronaca
    29 Gennaio 2013
    Stupro di gruppo: il pm chiede 4 anni per ciascuno

    MONTALTO – Si avvia alla conclusione il processo a carico degli otto ragazzi di Montalto di Castro accusati di aver violentato una ragazza di Tarquinia, all’epoca dei fatti 15enne, nella pineta di Montalto Marina, durante una festa di compleanno nella notte tra il 31 marzo e il primo aprile 2007. Ieri presso il Tribunale per i minorenni di Roma si è svolta la requisitoria del pm Carlo Paolella contro gli otto imputati denunciati dalla giovane tarquiniese che all’epoca raccontò alla Polizia del Commissariato di Tarquinia, con il necessario filtro dei Servizi sociali, di essere stata attirata dai ragazzi in un angolo buio della pineta e di essere stata poi violentata a turno da tutti e otto. Secondo quanto dichiarato dagli imputati e da alcuni testimoni delle difese, la 15enne sarebbe stata però consenziente a quei rapporti sessuali. Ieri mattina il pm Paolella ha chiesto quattro anni per sette imputati su otto e una pena ridotta soltanto per uno, per motivi di salute. Fissata per il 4 marzo la prossima udienza nel corso della quale prenderanno la parola alcuni difensori. A parlare per primo ieri è stato il legale difensore del nipote dell’ex sindaco Carai. Da sottolineare anche la richiesta di trasmissione degli atti in procura per tre testimoni per presunta falsa testimonianza. All’udienza ha preso parte anche la mamma della presunta vittima, rimasta all’esterno del tribunale in compagnia di Daniela Bizzarri ex consigliera per le Pari opportunità in provincia di Viterbo. Presenti come sempre anche le donne dell’Unione donne Italiane (Udi). «Non mi interessa che vengano condannati a 1 o 10 anni – ha commentato la madre della ragazza -, mi basta che siano dichiarati colpevoli. Così sarà dimostrato che mia figlia ha sempre detto la verità e che è stata ingiustamente sottoposta a linciaggio da parte degli stessi imputati e da chi è stato solidale con loro’». La donna ha anche aggiunto che la figlia ha vissuto anni d’inferno. «Gliele hanno dette di tutti i colori – ha sottolineato – ma ora spero che le venga resa giustizia e che possa finalmente ritrovare un po’ di serenità». «Auspico che gli autori di un delitto così grave – ha detto invece la Bizzari – vengano condannati. Capisco che quando hanno commesso il reato erano giovanissimi, ma non ci possono essere scusanti per chi stupra. Da madre – ha aggiunto – auguro loro di riuscire a ricostruirsi una vita dopo aver espiato l’eventuale pena. Ma prima devono pagare la loro colpa». La vicenda dello stupro, come si ricorderà, fece scalpore a Montalto di Castro e Tarquinia, due città divise tra innocentisti e colpevolisti. La storia è anche rimbalzata sui media nazionali e venne amplificata anche da un vivace scontro avvenuto su ‘’Domenica Cinque’’, la trasmissione condotta da Barbara D’Urso e alla quale prese parte anche un agguerrito Vittorio Sgarbi. Durante il collegamento esterno con la cittadina castrense scoppiò infatti una forte polemica tra i genitori dei ragazzi che difendevano i loro figli e una donna aggredita per aver preso le parti della 15enne. A creare forti polemiche, nonché ‘’imbarazzi’’ politici anche la decisione dell’allora sindaco Salvatore Carai di pagare, o meglio anticipare, le spese legali per gli otto indagati, uno dei quali suo nipote. Un processo con numerosi colpi di scena, come la decisione del giudice di concedere ai ragazzi la “messa in prova” – che di fatto avrebbe bloccato il processo -, salvo poi tornare sui suoi passi e portare tutti in tribunale. (a.r.)