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    Sanità
    8 Febbraio 2013
    A rischio il servizio di Logopedia, inviata una petizione a Riccioni

    LADISPOLI – Una petizione, con oltre 600 firme, per scongiurare la sospensione della terapia di logopedia al Centro di tutela salute mentale e riabilitazione in età evolutiva di Ladispoli e Cerveteri. È questa l’iniziativa promossa dai due assessori alle Politiche sociali, Roberto Ussia per Ladispoli, e Francesca Cennerilli per Cerveteri. A destare preoccupazione è la scadenza a fine mese del contratto a tempo determinato di due logopediste impiegate nel centro. E così gli Assessori delle due città del comprensorio nei giorni scorsi sono intervenuti presentando al commissario della Asl RomaF Camillo Riccioni, al commissario straordinario della Regione Lazio la petizione «per chiedere la stabilizzazione o almeno un rinnovo dei contratti delle due logopediste a tempo determinato».
    Se il rinnovo non dovesse arrivare «correremmo il serio rischio – spiegano Ussia e Cennerilli – che questi bambini, che già partono da una situazione svantaggiata, non possano continuare la terapia. Non solo, gli oltre 200 bambini che sono ad oggi in lista d’attesa rischiano di non essere mai inseriti nell’importante servizio erogato dal Centro di via Pescara a Ladispoli. Il personale che resterebbe impiegato nel Centro – proseguono i due Assessori alle Politiche sociali – non potrebbero in nessun modo far fronte a tutte le richieste che del nostro territorio, di cui tra l’altro registriamo un continuo aumento».
    Motivo per cui chiedono al Commissario Riccioni «di intervenire al più presto per stabilizzare o rinnovare il contratto delle due logopediste. Non si può assolutamente negare – sottolineano – a dei bambini che ne hanno necessità, uno strumento fondamentale allo sviluppo delle loro potenzialità e capacità di espressione».
    I due Assessori, inoltre, per cercare di attirare maggiormente l’attenzione delle istituzioni competenti in materia, ha inviato la stessa petizione anche ai sindaci dei rispettivi comuni (Cerveteri e Ladispoli) e al sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei.