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    Amministrazione
    9 Febbraio 2013
    Roma Vetus, Montalto aderisce al protocollo d'intesa

    MONTALTO DI CASTRO – Con una delibera di Giunta, Montalto di Castro ha aderito al protocollo d’intesa per la realizzazione del parco “Roma Vetus” che sorgerà nel territorio di Tarquinia. L’opera, che si svilupperà su una superficie di circa 110 ettari, sarà la fedele riproduzione della Roma Imperiale, ricostruita nei minimi dettagli storici e architettonici dei suoi monumenti, dei templi, delle basiliche e dei palazzi imperiali, con dimensioni pari al 70% di quelle reali. “Questa importante opera – spiega l’assessore all’Urbanistica e vicesindaco Luca Benni – valorizza in termini di sviluppo l’intero comparto legato al turismo, favorendo l’espansione del settore in un periodo di recessione economica e infondendo nuova linfa e sviluppo anche al settore dell’edilizia, oggi fortemente penalizzato dalla crisi”. E ad essere rimasto “affascinato” dalla ricostruzione del periodo storico e “dalla mestosità del progetto” è anche il presidente del Consiglio comunale Marco La Monica, che ha partecipato alla cerimonia di presentazione del progetto in qualità di delegato del sindaco Sergio Caci. “L’idea di far rivivere da protagonista il periodo più importante del nostro passato – spiega La Monica – quando Roma era il centro del mondo antico ed esportava da Oriente a Occidente il suo modello di civiltà, è tanto imponente quanto affascinante. La cultura muove il turismo e genera ricchezza ed occupazione: il progetto Roma Vetus risalta a pieno questa splendida equazione”. Una possibilità di crescita economica per il comprensorio vista anche dal primo cittadino montaltese che parla del Roma Vetus come di un “progetto che coniuga cultura e divertimento, oltre a rappresentare uno straordinario volano in termini economici e occupazionali per l’intero territorio”. E Caci pone l’accento sulla sinergia che si è creata tra la sua amministrazione e quella di Tarquinia “alimentata dall’ottimo rapporto umano e sviluppata nella consapevolezza che i nostri comuni interessi, simili per cultura millenaria e tradizioni, dovessero conciliare i loro intenti di crescita e sviluppo”.