logo
    Cronaca
    9 Aprile 2013
    "Stupro di gruppo, ispettori al tribunale per i minorenni"

    MONTALTO DI CASTRO –  «Il ministro della Giustizia, Paola Severino, valuti l’invio degli ispettori ministeriali al Tribunale per i minorenni di Roma dopo l’ennesima decisione, già bocciata dalla Cassazione, che ritarda ancora la sentenza sullo stupro di Montalto di Castro». È quanto chiedono le deputate del Pd Silvia Fregolent, Marina Berlinghieri e Lorenza Bonaccorsi, annunciando un’interrogazione urgente al ministro della Giustizia. «Dopo sei anni dalla barbarie della violenza del branco, subita da una giovane minorenne di Tarquinia – spiegano le parlamentari – ora rischia di emergere una seconda violenza, quella della giustizia, che non riesce ad emettere una sentenza su fatti che dalle carte processuali sembrerebbero ormai verificati. A pochi giorni dal verdetto, infatti, il Tribunale per i minorenni di Roma ha deciso per la seconda volta la ‘‘messa in prova’’ degli otto ragazzi accusati dello stupro, provocando un nuovo stop del processo. La stessa decisione era stata bocciata nel 2010 dalla Corte di cassazione. C’è il rischio, quindi, che questa mossa allunghi ancora una volta inutilmente i tempi». «Lottare per le pari opportunità – aggiungono le parlamentari – significa innanzitutto garantire pari giustizia a tutti. Di fronte all’abominio della violenza fisica, lo Stato non può permettere che i cittadini si sentano prigionieri anche della violenza giudiziaria. Chi ha avuto il coraggio di denunciare la ferocia e l’inciviltà di un gesto del genere ha il diritto di ricevere dallo Stato risposte certe e immediate». Pochi giorni fa, il 25 marzo, il tribunale per i minorenni di Roma aveva accolto la richiesta di una nuova messa in prova per gli otto ragazzi accusati di aver violentato una ragazzina di 15 anni nella pineta di Montalto Marina, la notte tra il 31 marzo e il primo aprile del 2007, determinando con questa decisione un nuovo stop del processo proprio quando era imminente la sentenza. La vittima, dalle pagine di Repubblica, ha sfogato la sua rabbia: «Sono stanca di combattere per avere giustizia». (a.r.)