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    Cronaca
    15 Aprile 2013
    Banca della Tuscia: fine del commissariamento

    MONTALTO DI CASTRO – Nuova era per la Banca della Tuscia Credito Cooperativo che si rilancia con un nuovo capitale e un nuovo consiglio di amministrazione. L’istituto di credito esce ufficialmente da una lunga fase di commissariamento promossa circa un anno e mezzo fa dalla Banca d’Italia mediante una ‘‘rimessa in bonis’’ del commissario Pieretti. Il nuovo cda sarà eletto domani, domenica,nel corso dell’assemblea straodinaria dei soci indetta per stamane in seconda convocazione presso il ‘‘Centro informazioni’’ della centrale Enel Alessandro Volta a Montalto di Castro. Non sarà un giorno qualsiasi visti i continui terremoti che hanno travolto l’istituto di credito con sede a Montalto di Castro, da quando, nel 2000, fu costituito a seguito dell’unione delle banche locali di Monte Romano e di Farnese. L’elezione dei nuovi quadri dirigenti sarà condizionata dalla modifica allo statuto, inserita all’ordine del giorno, in base alla quale nessun futuro amministratore potrà essere eletto se ha già occupato cariche dirigenziali all’interno della banca nei tre anni precedenti. Proprio perché la Bcc ha accumulato una serie di ‘‘osservazioni e suggerimenti’’ da parte degli organi ispettivi di Bankitalia, che circa un anno e mezzo fa sfociarono nel sollevamento dell’intero gruppo direttivo di allora per una presunta ‘‘malgestione’’ che avrebbe portato l’istituto al collasso e all’azzeramento del capitale. La rinascita della Banca della Tuscia riparte proprio dalla ricostituzione del capitale sociale grazie a un prestito di 3 milioni di euro da parte della Fedlus, la Federazione della Bcc di Lazio, Umbria e Sardegna, e alla cessione della filiale di Canino alla Bcc di Roma. Proprio gli organi istituzionali, e in primis la Federazione e il Fondo di garanzia che fornisce il denaro per la ricapitalizzazione, hanno espresso un gradimento per la scelta dei nuovi amministratori che pertanto si presentano ai soci come una sorta di lista unica che dovrà essere approvata in assemblea. Il nuovo cda in questione, pertanto, con ogni probabilità sarà composto da cinque membri di Tarquinia: Pietro Mencarini, Alberto Bargarani, Nazzareno Di Simoni, Norberto Ventolini e Caterina De Cesaris; un rappresentante di Monte Romano: Franco Rossi ed uno di Farnese, Andrea Pala. Nel corso dell’assemblea si procederà anche alla nomina del colleggio sindacale e dei probiviri, oltre alla determinazione dei compensi dei membri del cda. «Non possiamo parlare in assemblea di richiesta di responsabilità verso i precedenti amministratori – ha detto il commissario straordinario Paolo Pieretti – perchè si tratta di un’azione che dovrà essere proposta dal comitato di sorveglianza della Banca d’Italia».