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    Cronaca
    15 Aprile 2013
    Banca della Tuscia, la storia

    La Banca della Tuscia è nata nel 2000 dall’unione delle banche locali di Monte Romano e di Farnese. Nel tempo ha accumulato una serie di ‘‘osservazioni e di suggerimenti’’ da parte degli organi ispettivi di Bankitalia, fino al sollevamento dell’intero gruppo direttivo di allora per alcune ‘‘gravi inadempienze’’. Il gruppo dirigente portò la banca sull’orlo del collasso minandone il capitale. I vecchi amministratori sono finiti sotto inchiesta e da tempo è partita anche una controdenuncia da parte di quattro dipendenti verso chi ha guidato l’istituto di credito cooperativo dal 2000 al 2006. A generare l’apertura dell’inchiesta è stata la lunga fase di contrasti tra i soci che hanno caratterizzato la vita della stessa banca in tutto il periodo dalla sua nascita fino al pre-commissariamento. La componente di Monte Romano ha contestato a lungo l’operato dei dirigenti espressione di Montalto, Ischia di Castro e Farnese. Da qui è sorta la controdenuncia di quattro dipendenti della banca, impiegati a Farnese, che i vertici dell’istituto avevano denunciato per truffa. I quattro sono già stati assolti a Roma per la prima tranche del procedimento penale e sono in attesa del dibattimento che dovrà essere effettuato presso il tribunale di Viterbo. Nel frattempo però hanno chiesto di indagare sull’operato di ben ventuno persone, tra presidenti, consiglieri e sindaci, ai quali si aggiungono due direttori generali, in sella alla Bcc montaltese dal 2000 al luglio del 2006. Un faldone di oltre duecento documenti sarebbe allegato alla richiesta per dimostrare di aver subìto reati che vanno dal mobbing al ricatto.