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    Cronaca
    15 Aprile 2013
    Enel: «Sulle acque reflue massima sicurezza»

    MONTALTO DI CASTRO – In riferimento ai dubbi sollevati dal direttore generale della Cgil di Viterbo Giovan Battista Martinelli, l’Enel precisa che «l’unità di business di Torrevaldaliga Nord, il cui sistema di gestione ambientale ha ottenuto da tempo la prestigiosa registrazione internazionale Emas, è dotata di un efficiente impianto di trattamento delle acque oleose, che consente di recuperarle completamente e trattarle come acque industriali». «L’unico scarico attivo della centrale di Tvn – scrive l’Enel in una nota – è costituito dalle acque biologiche che, come previsto dalla legge e dalla autorizzazione di Impatto Ambientale del 24/12/2004, vengono convogliate presso il depuratore comunale. Di tutte le attività di gestione delle acque viene regolarmente informata la Provincia con cadenza quadrimestrale». «Analogamente – spiega la spa – la centrale di Montalto di Castro ha, sin dalla sua entrata in servizio, un sistema efficace ed efficiente per il trattamento di tutti i reflui (acque oleose, acque acido-alcaline, acque ammoniacali e biologiche) autorizzato dall’amministrazione provinciale di Viterbo, con atto legato al mantenimento della registrazione Emas che la centrale ha ottenuto nell’ottobre 2002 e tuttora vigente secondo la norma internazionale UNI EN ISO 14001. All’interno dell’impianto di Montalto è prescritto, dall’Ente di controllo, il monitoraggio di tutte le tipologie di acqua, attraverso punti di campionamento fiscali di cui due relativi ai reflui in uscita e ben sette in ingresso all’impianto di trattamento acque reflue (ITAR). I campioni prelevati vengono analizzati periodicamente dal laboratorio chimico di centrale ed i risultati vengono trascritti su apposito registro rilasciato dalla Provincia. Il tutto è reso disponibile per i controlli periodici che la stessa conduce presso il sito. La centrale di Montalto riceve il combustibile dalla Centrale di TVN attraverso un oleodotto sottomarino a doppio tubo il quale è, tra l’altro, sottoposto a sorveglianza mensile dalla Capitaneria di porto di Civitavecchia. Tale oleodotto è progettato ed utilizzato per veicolare il combustibile necessario nei periodi di produzione con olio combustibile e non utilizzato per altri tipi di trasferimento. Pertanto, in nessuno caso, si può verificare “sversamento” di acque non trattate né a Montalto di Castro né a Civitavecchia e neanche nel tratto sottomarino di collegamento tra le due centrali. Perciò è completamente destituita di fondamento l’affermazione, secondo la quale, le acque vengano restituite a mare senza trattamento alcuno in entrambi gli impianti».