CIVITAVECCHIA – I disagi nella prenotazione di esami presso la Asl Rm/F non si fermano alla tac total body o all’ecografia addominale. Se ci si sposta ad esempio al reparto di cardiologia, le cose non vanno certo meglio. Il problema principale rimane il Cup, che rispettoso delle ‘‘direttive’’ imposte dalla sanità laziale, continua ad utilizzare due diversi canali per la prenotazione: uno accessibile a tutti, che però non consente la necessaria celerità nell’erogazione dei servizi sanitari; l’altro a pagamento, che spalanca le porte agli utenti in tempi tutto sommato rapidi. Prenotare oggi un elettrocardiogramma semplice è quasi impossibile. I tempi d’attesa variano dai 5 ai 6 mesi, così i pazienti si vedono costretti a rivolgersi agli studi medici privati, pagando ogni visita oltre cento euro. Inutile parlare dell’elettrocardiogramma sotto sforzo: l’ospedale San Paolo ne fa massimo due a settimana solo su indicazione del primario. A favorire il mercato degli esami privati a scapito del servizio pubblico, molte volte sono i medici di base, che prescrivono accertamenti con visita, consapevoli delle lungaggini burocratiche cui gli utenti puntualmente vanno incontro. Per ottenere una visita urologica o dermatologica, il tempo medio d’attesa è di tre mesi, che si riduce nel caso in cui il paziente dovesse optare per i centri di Capena o Rignano. Prenotando adesso una mammografia, una utente verrebbe sottoposta agli accertamenti non prima di aprile 2009, a meno ché non decida di evitare il numero verde, optando per il servizio a pagamento. Buchi in bilancio e carenza di strutture hanno favorito l’accelerazione – per chi può permetterselo – dello slittamento di gran parte dell’utenza verso i privati, principali beneficiari della situazione.
Sanità
15 Aprile 2013
Esami privati, mercato sempre più fiorente <br />