CIVITAVECCHIA – Una cosa è certa: stavolta non si tratta dei soliti problemi legati alla carenza di finanziamenti. La Asl ‘‘cenerentola’’ del Lazio questa volte le risorse ce l’ha eccome. Ma non riesce ancora a far decollare un servizio come quello dell’implantologia al poliambulatorio di via Etruria. Se ne era parlato molto in occasione dell’inaugurazione della struttura, a luglio di due anni fa. Eppure, ancora oggi, nonostante la presenza di ben 4 medici, uno arrivato nel 2004 e gli altri a seguire, nonostante la disponibilità dei macchinari da circa tre mesi ed una struttura funzionale, il servizio ancora non è partito. Però sono partite le prenotazioni, tanto che ad oggi c’è una lista d’attesa non indifferente di oltre 120 persone che attendono l’erogazione del servizio. Senza contare poi gli over ‘65 ai quali dovrebbe essere rivolto il progetto di ‘‘implantologia sociale’’ promosso dalla Regione Lazio che ha scelto la RmF e la RmB per portarlo avanti e che ha già erogato circa 140 mila euro: la metà dell’intero finanziamento del progetto. L’altra parte dovrebbe arrivare alla partenza dell’iniziativa, che però è legata al decollo del servizio ufficiale di implantologia. Un circolo vizioso da cui non si riesce ad uscire. Per di più da novembre il servizio è stato integrato nel Lea, con ticket quindi o esenzione: un privato chiede dai 2 mila ai 4 mila euro e, intorno a Civitavecchia, lo svolge solo l’ospedale israelitico di Roma, in day hospital però, e con costi superiori per la Regione.
Sanità
15 Aprile 2013
Implantologia, un servizio "fantasma" al Poliambulatorio