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    Cronaca
    15 Aprile 2013
    «Gli scarichi di Tvn finiscono a Montalto»

    MONTALTO – La Cgil di Viterbo per voce del segretario generale Giovan Battista Martinelli tuona contro l’Enel. “Ci sono arrivate voci che ci informano che il cantiere Enel di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia è sprovvisto di un impianto idoneo al trattamento delle acque reflue inquinati da oli, acidi, sostanze basiche, metalli, ammoniaca, eccetera, e che queste acque vengono restituite a mare. La cosa per noi ancora più sconcertante, se vera, è che sempre secondo indiscrezioni, queste acque vengono trasferite alla centrale di Montalto di Castro, utilizzando l’oleodotto che collega le due centrali necessario alla fornitura di oliocombustibile per il funzionamento di quest’ultima.Qui si dice che verrebbero trattati (sarà) e riversate a mare, naturalmente quello di Montalto. Parafrasando il buon Michele Lubrano, una domanda mi sorge spontanea! Gli enti preposti, Comune di Montalto, Provincia di Viterbo, Regione Lazio, Asl, Arpa sono ha conoscenza di quanto sembrerebbe stia accadendo? Se sì, perché non hanno ritenuto informare la popolazione? Se sì, quali accorgimenti e controlli hanno predisposto a tutela dell’ambiente ? Chi ci assicura che tutti gli inquinanti provenienti dall’attività di cantiere della centrale di Civitavecchia “decapaggi, flussaggi, lavaggi acidi, acque inquinate da oli“ dopo essere state miscellate possono essere rese idonee allo scarico? Per quanto è di mia conoscenza inquinanti diversi tra loro devono essere trattati separatamente con impianti appositamente dedicati. Ci chiediamo inoltre se è normale e anche giusto se tutto ciò corrispondesse al vero, che gli scarichi della centrale di Civitavecchia vengono smaltite sul nostro territorio? Ci piacerebbe inoltre capire perché le autorità di Civitavecchia, in primis il Comune, non si è posto il perché in quel cantiere più grande d’Europa non esiste un impianto di trattamento? E’ forse l’assicurazione avuta dall’Enel che questo non sarebbe stato un problema per quel territorio in quanto veniva dirottato su Montalto? Noi ci auguriamo che queste siano soltanto farneticazioni, però visti i tempi che corrono vogliamo stare tranquilli e pertanto chiediamo agli enti preposti di attivarsi tempestivamente per accertarne la eventuale fondatezza. Da parte nostra ci sarà massima vigilanza e approfondimento dicendo fin da ora che se disgraziatamente quello che solo oggi e un dubbio, diventasse certezza oltre che denunciare il tutto alla magistratura chiameremo a rispondere delle loro responsabilità politiche e penali i soggetti preposti alla salvaguardia della salute e dell’ambiente del nostro territorio sempre più convinti che il popolo della Tuscia non può sopportare quest’ultima mortificazione”.