di FABIO MARUCCI
Stringono i tempi in vista delle elezioni provinciali e intanto la politica approfitta del Consiglio Comunale per mettere in chiaro le cose, prospettando da subito le alleanze fatte o in fase di concretizzazione. Spostare il discorso dal concetto della ‘‘necessità di un apparecchio di risonanza magnetica per l’ospedale’’ a quello del ‘‘si, ce n’è bisogno ma facciamo a meno dei soldi dell’Enel’’, in un periodo di vacche magre come questo non può avere una spiegazione diversa dall’avvio della campagna elettorale. Vitali di An tra l’altro lo ha detto senza imbarazzo: «Sono per il Pdl», seppure rimane difficile coniugare la dichiarazione con un contesto dalla matrice puramente sanitaria. Dalla parte opposta lo scenario non cambia: Mauro Guerrini propone un ordine del giorno, Marietta Tidei del Pd e Vincenzo Gaglione dei Socialisti sono pronti a votarlo insieme alla maggioranza, mentre quella che alle provinciali potrebbe essere la Sinistra Arcobaleno fa le prove di lancio. Gino De Paolis di Rifondazione e Alessandro Manuedda si dicono contrari a elemosinare ogni volta col cappello in mano alla porta dell’Enel e a loro si accoda quello che rimane dell’area Mussi dei Ds, Marco Piendibene, trovando attualità nel tema decennale del no al carbone, spunto opportuno per un acceso scambio di idee con la maggioranza. Bergodi ci mette del suo e ammorbidendo le posizioni con la proposta di rafforzare il personale di radiologia, ostenta la cautela dell’Udc, secondo alcuni ancora ferma ai box. Rimane il mistero sul senso dell’Assise: pochi i riferimenti alle apparecchiature diagnostiche, molte le divergenze sul discorso Enel. Eppure la mozione era scritta in modo chiaro, ma l’aroma contagiosa della corsa alle provinciali ne ha stravolto il senso. Divisioni paradossalmente bipartisan, come se ai malati in attesa di diagnosi veloci, interessasse qualcosa di chi saranno i concorrenti di questa nuova corsa affannosa.