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    Cronaca
    15 Aprile 2013
    Montalto sfora il patto di stabilità per 9 milioni di euro

    COMUNEMONTALTO DI CASTRO – Consiglio al vetriolo quello di giovedì sera a Montalto di Castro. Il Comune sfora il Patto di stabilità per una somma di 9 milioni di euro e l’opposizione inveisce contro il sindaco Carai. “A farne le spese sono i cittadini che si vedono inasprire tasse e balzelli, per soddisfare la ricerca spasmodica di denaro da parte dell’amministrazione Carai”. Le accuse arrivano dal consigliere di minoranza Fabiola Talenti (An): “Si tratta di un evento gravissimo – tuona la Talenti – è la prova tangibile di quanto avevamo tristemente pronosticato, visto lo sperpero di soldi a cui abbiamo assistito e denunciato per anni. Riteniamo la vicenda di una gravità inaudita dal punto di vista etico-amministrativo. Ci chiediamo come si faccia a sperperare tanto denaro: basti solo pensare che grazie, si fa per dire, a ‘Mamma Enel’ il comune nel corso degli anni ha intascato per la centrale Alessandro Volta, ben 100 miliardi di vecchie lire a costruzione ultimata e circa 10 milioni di euro l’anno. Soldi tra l’altro incassati sicuramente a spese degli utenti e dell’ambiente. Assurdo quindi si parli oggi di problemi di bilancio. Quando novella Cassandra lo urlavo in consiglio, nessuno ci credeva, oggi, purtroppo, tocchiamo con mano il disastro dell’amministrazione Carai”. Fabiola Talenti apporta a testimonianza di quanto asserito, l’inaudito aumento delle tasse per i cittadini montaltesi, a dimostrazione di come “le regalie Enel non portino benessere alla città”. “Inaccettabile – continua la Talenti – l’istituzione addizionale Irpef al 5 per 1.000, di poco inferiore quindi al massimo previsto. Per non parlare poi della Determinazione del Contributo sul costo di costruzione per impianti, per uso turistico, commerciale, che è stata portata dall’amministrazione Carai dal 2 al 6 per mille. Non dimentichiamo che precedentemente al consiglio altri erano stati gli aumenti per i cittadini: vedi il rincaro idrico e per i servizi della nettezza urbana”. “Ebbene adesso cosa altro ha in mente l’amministrazione Carai – continua la Talenti – forse vuole far pagare ancora ai cittadini quelle inutili opere faraoniche, sponsorizzati dalla società elettrica, magari dando il nulla osta per la scelta scriteriata di una centrale a carbone. Carai intende rimpinguare le casse ancora una volta grazie a mamma Enel e a spese dei cittadini. Non bastano tre centrali, e la costruenda centrale a carbone di Civitavecchia, non bastano 7.000 megawat sulla testa dei montaltesi e quello che questo territorio ha già dato in termini di salute ed economia?!”. La Talenti conclude specificando come il ‘panem et circensem’ di mamma Enel non abbia creato sviluppo ed occupazione: “Un denaro sperperato – conclude la Talenti – le tasche dei cittadini sono vuote, si impoveriscono poi gli imprenditori, quelli che realmente potrebbero dare più occupazione e stabile ai cittadini di questo territorio. Vergogna Carai”. Un consiglio comunale ad alta tensione quello castrense, che ha affrontato oltre alla questione del bilancio di previsione 2008, anche il piano triennale delle opere pubbliche e l’istituzione dell’addizione Irpef, affiancata da un’altra imposta sui costi di costruzione per impianti turistici e commerciali. I consiglieri di Forza Italia, Consolata Piras e Marco La Monica hanno anch’essi criticato la “scellerata gestione dei denari pubblici da parte dell’amministrazione che è esattamente la stessa da sei anni a questa parte”. “Tra Carai I° e Carai II° – dicono i due azzurri – sono stati spesi circa 200 milioni di euro, cifra da capogiro se si pensa che su Montalto grava una percentuale di disoccupazione intorno al 15%, contro il 6% del dato nazionale: ciò la dice lunga sulla politica occupazionale che gli accoliti di Visco & C. hanno attuato durante questo arco di tempo. E pensare che solo di ICI percepiamo da “mamma” Enel un gettito annuale di circa 9 milioni di euro”. “L’amministrazione Carai – attaccano la Piras e La Monica – non ha pensato minimamente di investire questo tesoro nella zona industriale, ridotta ad una cattedrale nel deserto, né sul turismo per creare nuovi posti di lavoro, bensì costruendo opere pubbliche faraoniche, inutili ed onerose”. Nel mirino il teatro, “opera esagerata oltre che sgradevole e di forte impatto ambientale, non ancora terminata ma che rasenta, allo stato attuale, un costo di circa 4 milioni di euro”; la rotatoria di strada della Marina, “costata circa 370mila euro”; l’ostello della gioventù, “forse destinato ad accogliere i no global, considerato che Montalto non dispone neanche di una scuola media superiore”. E ancora le “sale monumentali, ex mattatoi ristrutturati e destinati ad accogliere il niente. E la casa di riposo, inaugurata un anno fa, mai utilizzata e perennemente illuminata?” “Questo – dicono i due consiglieri di minoranza è solo un esiguo elenco di come sono stati utilizzati i soldi dei montaltesi, senza il benché minimo buon senso e parsimonia. La conseguenza inevitabile è stata perciò il prosciugamento delle casse comunali, dissolvendo bilanci favolosi, e l’obbligato ricorso dapprima alla tesoreria comunale per una anticipazione di cassa, per poi passare direttamente a mettere le mani nelle tasche dei cittadini”. “Dovremo perciò, nostro malgrado, contribuire a risanare i debiti di questo nostro Comune pagando una nuova imposta, l’addizionale Irpef – accusano Piras e La Monica – alla quale fanno compagnia altri innumerevoli aumenti che hanno interessato la tassa sui rifiuti, l’acqua, la mensa scolastica, i loculi cimiteriali, il contributo sulla costruzione di immobili ad uso turistico e commerciale, i costi di segreteria per la richiesta di pratiche edilizie (da 7 euro a 47 euro). Considerando che Montalto è, o meglio era, tra i comuni più ricchi d’Italia, dovrebbe rappresentare un’oasi felice per i suoi cittadini se gestita virtuosamente. Ci rattrista inoltre constatare che oltre ai problemi economici, ultimamente sia gravata da problemi di carattere giudiziario. Ci risulta infatti che il Comune sia “visitato” costantemente dalla Guardia Forestale (abusi edilizi), dalla Guardia di Finanza (Corte dei Conti), dalla Procura della Repubblica (presunte irregolarità sull’assegnazione delle ex case Enel). Dobbiamo ammettere a malincuore che la situazione non è idilliaca, vogliamo però sperare che i cittadini di Montalto e Pescia prendano atto di tutto ciò ed al momento opportuno abbiano il coraggio ed il buon senso di dire basta a questo dannoso modo di amministrare. Vogliamo voltare pagina”.