CIVITAVECCHIA – L’ospedale San Paolo di Civitavecchia tra i sei peggiori nosocomi italiani. È questo il dato fornito dalla celebre rivista americana fondata nel 1993, Wired (http://daily.wired.it), che ha messo online i dati relativi alla qualità delle cure di tutti i 1.200 ospedali italiani. Dati, quelli forniti dalla rivista, inaccessibili fino a qualche anno fa. Ed è proprio sulla base di questi dati che il nosocomio cittadino conquista la maglia nera. Con lui anche l’ospedale civile di Vicenza, il San Giovanni Evangelista di Tivoli, il San Paolo a Napoli, l’ospedale di Venere a Bari e il Gravina e San Pietro di Caltagirone. Per tutti i 19 indicatori usati (che rappresentano le operazioni chirurgiche più comuni) il nosocomio cittadino supera la media nazionale.
E così, ad esempio, il rischio di decesso per una frattura del collo del femore è del 10.28% su 108 ricoverati, contro una media nazionale che si ferma al 5,91%; per uno scompenso cardiaco la percentuale di rischio decesso è di 14,95% su 196 ricoverati, contro una media nazionale che si ferma invece all’8,79%. Negativi anche i dati relativi all’infarto del miocardio con una percentuale di rischio decessi pari al 16,26% (si tratta del valore riassuntivo di tutti i diversi tipi di intervento per infarto ed è una delle patologie più gravi)su 168 ricoverati, contro una media nazionale del 10.95%. I dati pubblicati da Wired arrivano direttamente dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas) del Ministero della Salute. Per ogni ospedale, Agenas ha raccolto gli esiti delle cure per le principali patologie. Si tratta di indicatori usati in tutto il mondo. Per ognuno di questi indicatori ogni ospedale mostra un valore percentuale (l’indice di rischio). Un valore poi depurato da tutti quegli elementi che possono alterarlo come l’età del paziente, la presenza di altre malattie durante l’operazione oppure la gravità delle sue condizioni. E per evitare di inciampare su alcuni trabocchetti, basta semplicemente stare attenti a non mettere a confronto un piccolo ospedale con due pazienti l’anno e decessi che ovviamente non è comparabile a un grande policlinico con migliaia di pazienti e più rischi.
Sanità
15 Aprile 2013
Ospedali, maglia nera per il San Paolo