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    Sanità
    15 Aprile 2013
    Salute del territorio, critico il coordinamento dei medici

    CIVITAVECCHIA – Il coordinamento dei medici e dei farmacisti di Civitavecchia si esprime in merito all’analisi statistica sui dati di mortalità relativi all’area di Civitavecchia, riferiti al periodo 1981/2001, portata avanti dall’università dell’Aquila. «Il contenuto fuorviante di tale articolo ci obbliga a valutazioni critiche articolate e puntuali – spiegano dal coordinamento – quando, nel 1999, l’Enel iniziò l’iter per ottenere l’autorizzazione alla conversione a carbone gli epidemiologi universitari conclusero che non esisteva nel nostro territorio un surplus di patogeneticità (morbilità e mortalità) riferibile agli inquinanti emessi dalle varie fonti energetiche con particolare riferimento agli opifici energetici. Già questa conclusione suscita perplessità perché nessuno poteva conoscere, negli anni 1981/2001, quale sarebbe stata l’analisi Istat in quanto non ancora resa pubblica. Le tesi trionfalistiche degli esperti vanno retrodatate al 1981/2001 e non riferite alla situazione attuale che è totalmente mutata». I coordinamento dei medici conclude dicendo che «manca un programma di rilevazione e monitoraggio degli inquinanti, manca una puntuale informazione alla cittadinanza sui tempi e i modi di avvio della nuova centrale a carbone, il tavolo della salute è inattivo da tempo e – conclude – i Sindaci del comprensorio, beneficiari di compensazioni miliardarie, contano i trenta denari in attesa del triste conteggio dei malati e dei morti per inquinamento».